recensioni

JANE SHEMILT “AMICI SOSPETTI”

JANE SHEMILT

Jane Shemilt è un medico ed una scrittrice di nazionalità inglese. Vive a Bristol, con il marito, professore di neurochirurgia, ed i loro cinque figli.

Nel 2014 il suo romanzo d’esordio, “Una famiglia quasi perfetta”, è stato per settimane in cima alle classifiche dei volumi più venduti. Con il secondo libro, “Un delitto quasi perfetto”, l’autrice ha confermato la sua bravura. “Una casa troppo tranquilla”, dell’estate 2018, è stato il suo terzo romanzo, “Amici sospetti” del settembre 2020, il quarto.

AMICI SOSPETTI

Eve è un’ereditiera di mezza età. Fortemente trascurata durante l’infanzia e l’adolescenza da due genitori ligi alle regole sociali ed all’etichetta, ha finito con lo sposare il giardiniere paesaggista del padre, Eric, ed è diventata una casalinga un po’ bohemienne, con una grande casa perennemente disordinata e tre figli allergici alle regole.

Melissa è un’affermata arredatrice. Anoressica fin dall’adolescenza e quindi fortemente insicura, ha sposato in giovanissima età Paul, architetto di successo ben più grande di lei e violento. La coppia ha una figlia adolescente, Izzy, socialmente problematica.

Grace è una splendida afroamericana che sogna di affermarsi come romanziera. E’ sposata con Martin, scrittore di successo ma ben poco prolifico e perennemente in bolletta. Hanno due maschi in età scolare e vivono in un sobborgo londinese poco raccomandabile.

Seppur molto diverse fra loro, durante una bella primavera inglese, queste tre coppie finiscono con il legarsi a doppio filo l’una alle altre a causa di un unico comune denominatore: un figlio dislessico. Il nuovo rapporto d’amicizia inizialmente sembra essere pienamente positivo sia per gli adulti che per i bambini. Ben presto però una vena di malessere si diffonde nei rapporti interpersonali. Da cosa nasce il disagio? Si tratta solo di piccole gelosie e rivalità più o meno normali all’interno di un gruppo ristretto di amici? O c’è forse qualcosa di più oscuro e pericoloso?

GIUDIZIO

Seguo la Shemilt fin dal suo romanzo d’esordio e con rammarico devo ormai ammettere che l’autrice è partita dalla vetta per poi iniziare una lenta ma inesorabile discesa. Infatti se già il secondo romanzo non era all’altezza del primo ma mi era comunque piaciuto moltissimo, il terzo non mi aveva convinta in pieno e questo quarto romanzo conferma purtroppo la china negativa. L’autrice è senz’altro bravissima nell’affrontare la complessa psicologia dei personaggi ed è altrettanto valida nel creare l’atmosfera angosciosa che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina. La nota dolente sta nella prevedibilità dell’intreccio: qualunque appassionato di thriller non ha alcuna difficoltà a dedurre l’evoluzione della storia che, di conseguenza, risulta priva di colpi di scena. Mi auguro davvero che l’autrice riesca in futuro a ritrovare il suo guizzo inventivo perché è certamente una donna assai talentuosa.

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