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DELIA EPHRON: “AVVISO DI CHIAMATA”

DELIA EPHRON

Delia Ephron è nata a New York nel 1944 dai noti sceneggiatori ebrei Phoebe ed Henry Ephron. Seconda di quattro figlie, ha lavorato come giornalista, scrivendo per testate quali il New York Times e Vogue, ha affiancato la più nota sorella Nora nella creazione di numerose sceneggiature, fra cui il famosissimo “C’è posta per te”, ed ha pubblicato diversi saggi ed alcuni romanzi, come, appunto, “Avviso di chiamata”, da cui è poi stato tratto anche un film.

AVVISO DI CHIAMATA

A Los Angeles, durante gli anni ’80, i Mozell sono una famiglia relativamente felice. Il padre Lou è autore di una nota e seguita sit com, la madre un’insegnante di scuola superiore. Le tre ragazze, Georgia, Eve e Maddy, sono belle, sane ed intelligenti. Quando però la signora Mozell, dopo un lungo periodo di violenti scontri con il marito, abbandona il tetto coniugale per rifarsi una vita con un collega, la situazione precipita. Lou entra in un grave stato depressivo, gli viene diagnosticato un disturbo bipolare e diventa anche un alcolizzato.

Georgia, Eve e Maddy crescono e costruiscono le loro vite. La prima si sposa, divorzia, trova un nuovo compagno stabile ed intanto fa una brillante carriera nel settore delle riviste patinate. La mediana si sposa, ha un figlio e diventa organizzatrice di eventi. La piccola di casa passa anni fra un lavoretto e l’altro, dietro a svariati perditempo, fino a quando ottiene un ruolo stabile come attrice in una soap opera.

Durante tutto questo lungo arco di tempo però la salute fisica e mentale di Lou resta un problema pressante per le tre donne, che cercano di gestirlo al meglio delle loro possibilità, con continui e costanti consulti telefonici, fino al momento in cui finiscono con il ritrovarsi tutte e tre accanto al capezzale del padre ormai morente.

GIUDIZIO

Il vecchio romanzo d’esordio di Delia Ephron che, a detta della stessa autrice, ha moltissimi tratti autobiografici, è una saga familiare senza veli né censure: i sentimenti delle tre donne nei confronti dei due genitori fortemente disfunzionali sono comprensibilissimi ed espressi con molta chiarezza. E fra le righe si percepisce facilmente anche quel poco di gelosia e competitività tipici delle sorelle. Lo stile è caratterizzato dall’immediatezza, lo si potrebbe definire cinematografico e risulta di facile lettura e piacevole. Detto questo però si tratta di un romanzo dal ritmo piuttosto lento, con un intreccio poco significativo e privo di quell’ironia che invece ha sempre caratterizzato le sceneggiature delle sorelle Eprhon. Piuttosto deludente.

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