recensioni

LUCA BIANCHINI “BACI DA POLIGNANO”

LUCA BIANCHINI

Luca Bianchini è nato nel 1970. E’ piemontese ma ha origini pugliesi ed ha anche trascorso un lungo periodo a Londra per imparare l’inglese. Dopo aver svolto numerosi lavori ha esordito come autore nel 2003 e da allora ha regolarmente pubblicato.

E’ salito davvero alla ribalta nel 2013 con la pubblicazione di “Io che amo solo te” trasposto, nel 2015, nell’omonimo film con Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti. Del romanzo che l’ha reso famoso sono poi usciti due sequel: “La cena di Natale” (anch’esso già diventato un film) e “Baci da Polignano” dell’estate 2020. Tutti e tre i volumi sono leggeri ma anche coinvolgenti e piacevolissimi.

Dello stesso autore ho apprezzato anche: “Ti seguo ogni notte” e “Istant Love”, ho trovato meno brillante “Siamo solo amici” e non mi è piaciuto affatto “Dimmi che credi al destino”.

BACI DA POLIGNANO

A cinque anni dalla disastrosa cena di Natale di poco successiva al matrimonio di Damiano e Chiara, dopo la nascita di una bellissima nipotina, donna Matilde, esasperata dalla continua indifferenza del marito, prende una sbandata per il tuttofare del paese, Pasqualino “sette bellezze” e, nello sbigottimento generale, caccia di casa don Mimì per convivere con il suo nuovo amore.

Per la prima volta dopo tanti anni dunque il “re della patata” di Polignano è finalmente libero di corteggiare la sua amata Ninella. Da un lato però l’abile sarta da qualche mese sta frequentando un brillante architetto milanese, dall’altro per i due storici innamorati riuscire a liberarsi dalle catene dei pettegolezzi di paese e dal controllo di donna Matilde non è ancora una cosa semplice ed automatica.

Fra i progetti e le vite comunque non semplici dei figli, le intromissioni di parenti ed amici, gli equivoci legati ai pettegolezzi, don Mimì e Ninella riusciranno finalmente a coronare il loro sogno d’amore con trent’anni di ritardo?

GIUDIZIO

Ho scoperto Luca Bianchini proprio con i prequel di questo romanzo, “Io che amo solo te” e “La cena di Natale”, che mi sono piaciuto entrambi molto. Il nuovo libro ambientato a Polignano non è male ma, a mio parere, non è all’altezza dei precedenti.

Innanzitutto la vena ironica è decisamente meno presente ed il lettore non sorride altrettanto spesso. In secondo luogo la storia narrata è poco articolata e piuttosto priva di avvenimenti: l’intero romanzo si basa sulle riflessioni e sugli sviluppi sentimentali dei due personaggi principali. Infine gli accadimenti relativi ai protagonisti secondari paiono come delle parentesi piuttosto slegate all’interno del racconto, delle sorte di micro novelle che non tolgono né aggiungono nulla alla trama principale. Le descrizioni invece restano bellissime e lo stile è sempre piacevole.

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