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Arianna Porcelli Safonov “Fottuta campagna”

ARIANNA PORCELLI SAFONOV

Arianna Porcelli Safonov è nata a Roma agli inizi degli anni ’80 da padre russo e madre milanese. Dopo la laurea in Storia del Costume, ha lavorato, per circa dieci anni, come organizzatrice di eventi ed ha viaggiato moltissimo. Nel 2008 ha iniziato a studiare da attrice comica e, quasi contemporaneamente, ha aperto un blog di racconti umoristici, “MadamePipì”. A partire dal 2010 ha lasciato l’organizzazione eventi per dedicarsi all’intrattenimento. Dopo aver condotto per quattro anni un programma sulla televisione spagnola, è rientrata in Italia. Ha cercato di farsi assumere come conduttrice in televisione o in radio ma non ci è riuscita. Così si è data alla scrittura. Ha creato numerosi monologhi comici e due libri, “Fottuta campagna” del 2016 e “Storie di matti” del 2017, che hanno riscosso un notevole successo.

FOTTUTA CAMPAGNA

“Fottuta Campagna” è una via di mezzo fra un’autobiografia ed un trattato su come sopravvivere in campagna. Infatti nel 2004, dopo aver trascorso tutta la vita in grandi città, Arianna, stanca del traffico, dello smog, della confusione, del rumore e della vita frenetica, insomma in piena “DU (depressione urbana)”, ha traslocato con i suoi gatti ed il suo cane in un fienile riconvertito nella zona dell’Oltrepò.
La campagna però si è rivelata essere molto diversa da come l’autrice se la aspettava, ben lontana dall’ideale bucolico che aveva in mente, per tutta una serie di motivi che vengono descritti con ironia ma senza alcuna superficialità nei vari capitoli del libro.
Innanzitutto il silenzio in campagna può essere assordante, soprattutto durante i temporali o quando qualche animale (leggi pavone) si cimenta in suoni acuti, senza contare le bande di motociclisti della domenica. In secondo luogo il rapporto con i propri animali domestici cambia radicalmente nel momento in cui non si è più al centro dei loro interessi, presi come sono da mille altre attività (leggi caccia ai ramarri). Ancora, la bellezza ed il fascino del caminetto tendono a scomparire quando occorre anche pulirlo e tagliarsi personalmente la legna che sparisce nel fuoco alla velocità della luce. Inutile poi sperare di poter mantenere, all’interno dell’adorabile fienile, una qualche parvenza di pulizia, vista la quantità di fango appena fuori dall’uscio. Vivere in campagna ed avere a che fare direttamente con i contadini mette poi chiaramente alla berlina ogni concetto di cibo biologico: impossibile far fruttare adeguatamente una qualsiasi coltivazione in modo del tutto naturale, la frutta e la verdura brutte non sono migliori ma semplicemente mezze marce. Dulics in fundo, l’autrice si sofferma molto sui rapporti interpersonali e sulla vita sociale dei piccoli centri, dove tutti tendono ad essere gentili ma difficilmente, date le distanze, potranno intervenire in caso di emergenza e dove non ci si imbottisce di cocktail e cocaina ma la grappa la fa da padrone in maniera anche più drastica, per sorvolare sul ruolo delle sagre e delle degustazioni di formaggi, in grado di far salire il colesterolo davvero a chiunque. Quanto poi al sesso, la scarsità di materia prima influisce molto sulle scelte e sulla propria autostima.
Insomma vivere in campagna è “fottutamente difficile”! Ciò nonostante deve pur offrire dei vantaggi, dal momento che la Safonov, a distanza di anni, risiede ancora là!

GIUDIZIO

Ho acquistato “Fottuta campagna” perché tratta in inganno dalla recensione di un giornale che lo definiva romanzo. Come ho già specificato prima, invece si tratta di una mini autobiografia costituita da tutta una serie di racconti relativi ai diversi aspetti della vita in campagna ed alle difficoltà incontrate dall’autrice nel suo primo anno di buen retiro. Superato però il mio personale pregiudizio nei confronti di tutto ciò che non ha un vero e proprio intreccio, devo ammettere che si è trattato di una lettura piacevolissima, spesso addirittura spassosa. La Safonov è una donna di cultura, come si evince dalle numerose citazioni e da svariati richiami letterari e non sparsi per il libro, con una verve umoristica estremamente sviluppata, in grado di appassionare anche in assenza di una storia vera e propria e seguendo un filo conduttore piuttosto labile. Se non siate maniaci di romanzi o comunque aperti anche ad altre possibilità, ve lo consiglio.

 

Fottuta campagna

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