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Lawrence Levy “Giallo alla stazione di Second Street”

LAWRENCE LEVY

Lawrence Levy è uno scrittore americano di mezza età. Ha lavorato a lungo come sceneggiatore per serie televisive di successo ed, in tale veste, ha vinto il “Writers Guild Award” ed è stato candidato agli Emmy per due volte. Nel 2015 ha esordito come giallista, creando il personaggio della detective Mary Handley. In americano sono già disponibili tre romanzi della serie. In Italiano invece è stato pubblicato solo il primo, “Giallo alla stazione di Second Street”.

GIALLO ALLA STAZIONE DI SECOND STREET

1876, treno per New York. Un uomo con la bombetta uccide un francese e gli ruba una scatola misteriosa. Una bambina di 12 anni, dai penetranti occhi azzurri, assiste all’omicidio ma nessuno le dà credito. Si tratta di Mary Handley: origini irlandesi, estrazione popolare, intelligenza e curiosità intellettuale molto sopra la media.
1888, New York. Mary Handley vive in uno squallido monolocale a Brooklyn. Dopo aver lavorato come operaia, ha recentemente perso il posto a causa della sua incapacità di sottostare a regole ed imposizioni inutili e svilenti. E’ alla ricerca di una nuova occupazione quando il fidanzato della sua amica Kate viene ucciso. Per una serie di fortuite coincidenze Mary viene assunta come consulente esterna dal dipartimento di polizia di Second Street per indagare sul caso.
La sua posizione non è facile. Da un lato è donna in un mondo di uomini ben poco disponibili a concederle un’opportunità. Dall’altro il caso vede il coinvolgimento di personaggi assai importanti, con forti agganci politici, del calibro di J. P. Morgan e Thomas Edison. Inoltre sbrogliare il bandolo della matassa non sarà semplice, tanto più che l’uomo con la bombetta risulterà direttamente coinvolto e la vita stessa di Mary sarà in pericolo. Tuttavia con tenacia, intuito, intelligenza, conoscenze acquisite in anni di studio da autodidatta e l’appoggio di pochi ma importanti individui, alla fine la giovane detective riuscirà ad arrivare alla verità.

GIUDIZIO

La cosa più interessante di questo giallo d’esordio è certamente l’ambientazione storica. In effetti l’autore ha fatto riferimento ad un evento di cronaca dell’epoca ed a personaggi reali e ci ha poi ricamato intorno. L’intreccio non è male e i personaggi sono ben costruiti. Tuttavia la presenza costante dell’uomo con la bombetta è superflua, si ha quasi la sensazione che ci sia troppa carne al fuoco. Inoltre il lettore risulta escluso dalla ricerca dell’assassino a causa della totale assenza di indizi. E’ certo possibile che Levy sia riuscito a correggere alcuni di questi difetti con i libri successivi e personalmente so già che li acquisterò.

 

Giallo alla stazione di secon steet

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