recensioni

John Grisham “Il caso Fitzgerald”

JOHN GRISHAM

Classe 1955, originario dell’Arkansas ma trapiantato in Mississippi, John Grisham si è laureato in legge nel 1981 ed ha esercitato a lungo come avvocato, anche dopo l’elezione alla Camera dei Rappresentanti del Mississippi (per i Democratici), nel 1983.
Nel 1988 Grisham è riuscito a far pubblicare il suo primo romanzo, scritto nei ritagli di tempo, “Il momento di uccidere”, ma è stata la sua seconda opera a farne l’astro nascente del genere legal thriller: “Il socio”, del 1991. Da allora Grisham ha pubblicato altri 28 romanzi per adulti (“Il caso Fitzgerald” è, appunto, il trentesimo) ed una collana di sette libri per ragazzi, con protagonista Theodore Boone. Da moltissimi dei suoi romanzi sono stati tratti film di successo, basti pensare a “Il Socio” con Tom Cruise, a “Il rapporto Pellican” con Julia Roberts, a “L’uomo della pioggia” con Matt Damon.

IL CASO FITZGERALD

Una banda di ladri penetra nel Dipartimento libri rari e collezioni speciali dell’Università di Princeton e ruba i manoscritti originali dei cinque romanzi di Francis Scott Fitzgerald, assicurati per venticinque milioni e con un valore commerciale enorme.
L’FBI inizia immediatamente le ricerche ed alcuni malviventi vengono presto individuati tuttavia in tre si sottraggono all’arresto e i manoscritti svaniscono.
La compagnia d’assicurazione inizia allora un’indagine parallela a quella delle forze dell’ordine e individua un possibile acquirente nel libraio Bruce Cable di Camino Island, in Florida. E’ necessario infiltrare qualcuno nella sua cerchia più intima e la scelta ricade su Mercer Mann, giovane e promettente scrittrice che decide di collaborare a fronte di un grosso ritorno economico.
Mercer riesce effettivamente ad inserirsi bene nell’ambiente e anzi ne rimane affascinata ma saprà portare a termine il suo compito provando che Cable è coinvolto?

GIUDIZIO

Il nuovo romanzo di Grisham non rientra nel genere thriller. Del resto già in passato l’autore aveva pubblicato storie che nulla hanno a che spartire con avvocati e tribunali, come “Fuga dal Natale” e “L’allenatore”. Personalmente avevo apprezzato entrambi i libri e mi è piaciuta molto anche quest’ultima opera, che ha già riscosso notevole successo di pubblico pur non avendo soddisfatto completamente gli esperti del settore (per il Washington Post è godibile mentre secondo il New York Times è semplicistico).
Con uno stile chiaro e fluente, Grisham crea un mistery appassionante: le ambientazioni sono splendide e al lettore pare di passeggiare lungo la costa della Florida; i personaggi, credibili e sfaccettati, conquistano, non solo i due principali ma anche le semplici comparse; l’intreccio ha la giusta complessità ed i colpi di scena sono numerosi ma non eccessivi. La sola pecca, a mio parere, si può individuare nella prima parte, quando il passaggio fra i diversi “Io narranti” è forse troppo brusco e il lettore ha qualche difficoltà a cogliere i collegamenti fra la rapina e la successiva vendita dei manoscritti. Nel complesso dunque un bel romanzo dal sapore estivo.

Il caso Fitzgerald

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