recensioni

Rick Riordan “Il labirinto di fuoco” (Le sfide di Apollo 3)

RICK RIORDAN

Rick Riordan è uno scrittore statunitense. Nato nel 1964 a San Antonio, è stato per anni un insegnante di scuola media. Oggi vive a Boston con la famiglia e si dedica interamente alla scrittura.

LA PRODUZIONE

La sua prima e più famosa saga è quella di “Percy Jakson e gli Dei dell’Olimpo”. L’idea di base è assai originale: le Divinità greche, da Zeus a Poseidone, esistono davvero. Risiedono sull’Olimpo (che però non è più sopra Atene, ma sopra l’Empire State Building) e continuano ad interagire con gli esseri umani … e a procreare figli di sangue misto: i Semidei. Ed, esattamente come nell’antichità (basti pensare ad Ercole), sono i Semidei a doversi sobbarcare il lavoro sporco, necessario a tenere lontani i mostri e a proteggere l’umanità. Percy è il figlio di Poseidone e la saga racconta le sue avventure e quelle dei suoi amici-colleghi del Campo Mezzosangue. Vi sono cinque romanzi: “Il ladro di fulmini”, “Il mare dei mostri”, “La maledizione del titano”, “La battaglia del labirinto” e “Lo scontro finale”. Dai primi due sono anche stati tratti dei piacevolissimi film, con una bella sceneggiatura ed un ottimo cast. Fra le due pellicole sono trascorsi diversi anni, probabilmente a causa dell’inarrivabile successo di Harry Potter, che ha oscurato praticamente tutti gli altri Fantasy usciti negli stessi anni. Personalmente ho amato l’intera saga e ho riscoperto il fascino della mitologia greca … anzi (per quanto sia umiliante ammetterlo dopo aver conseguito il diploma di Liceo Classico) in gran parte da questi romanzi ho imparato a conoscere miti e personaggi di cui ignoravo del tutto l’esistenza. Attraverso storie avvincenti, con uno stile lineare ed ironico, Riordan catapulta il lettore in un mondo che sa di antico ma che è perfettamente attuale ed al passo con i tempi (basti pensare al Dio Ermes che gestisce un UPS!).
La saga successiva, “The Kane Chronicles”, invece si ricollega alla mitologia egiziana con i tre romanzi: “La piramide rossa”, “Il Trono di fuoco” e “L’ombra del serpente”. Anche stavolta abbiamo a che fare con le divinità egiziane vive e attive e con la loro discendenza (nel secondo libro c’è anche un cross over con Percy, come anche in alcuni racconti denominati “Le storie segrete”). Stile e ironia sono allo stesso livello di Percy Jakson. Tuttavia i tre romanzi non mi hanno convinta fino in fondo. La mitologia egiziana è complessa e affascinante, tuttavia la mia preferenza per il mondo greco ha avuto la meglio.
Con la terza collana, “Eroi dell’Olimpo”, Riordan torna alla così detta mitologia classica, introducendo, accanto alle divinità greche, quelle romane (ricordo che le seconde sono un’evoluzione delle prime). I nuovi personaggi affiancano Percy ed i suoi amici nella continua lotta del bene contro il male. Gli Eroi romani sono meno simpatici dei Semidei greci, ma questa terza saga mi è piaciuta quasi quanto la prima. I titoli sono “L’eroe perduto”, “Il figlio di Nettuno”, “Il marchio di Atena”, “La casa di Ade” e “Il sangue dell’Olimpo”.
A questo punto Riordan si è cimentato con la mitologia nordica, con la serie “Magnus Chase e gli Dei di Asgard”. Ho letto il primo libro ma la mitologia vichinga non mi piace e stavolta ho trovato anche i personaggi piuttosto deludenti.

LE SFIDE DI APOLLO

In contemporanea con il lancio della saga di Magnus Chase, Riordan è anche tornato al suo primo amore ed ha iniziato una nuova collana legata alla mitologia greca: “Le sfide di Apollo”.
In seguito a dei comportamenti inappropriati, Zeus ha deciso di scaraventare Apollo sulla Terra privandolo di tutti i suoi poteri (o quasi). Per poter tornare sull’Olimpo, Apollo dovrà dimostrare al padre il suo valore. Facendo base al Campo Mezzosangue e con l’aiuto dei Semidei, l’ex Dio del Sole si accinge all’impresa.

IL LABIRINTO DI FUOCO (Spoiler rispetto ai precedenti)

Data la profezia ricevuta ad Indianapolis, mentre Leo e Festus sono diretti al Campo Giove per avvertire gli Eroi di un imminente attacco, Apollo/Lester, Meg e il satiro Grover si addentrano nel Labirinto. La loro destinazione è Palm Springs dove Grover sa di poter fare affidamento su un rifugio sicuro vicino al covo del terzo Imperatore nonché alla prigione del nuovo Oracolo da liberare.
In California però la situazione è più tragica del previsto: un’intera sezione del Labirinto infatti è sotto il controllo di Medea che vi ha incanalato il potere residuo del Titano Helios, ex Dio del sole. La presenza di questo fuoco vivente sta mettendo a dura prova le forze della natura, già fortemente provate dalla realtà del deserto circostante e dai danni ambientali causati dalla razza umana. Inoltre appare subito chiaro che fra il covo delle driadi della natura e Meg c’è un qualche oscuro legame e la ragazzina è chiaramente sofferente. Trovare l’Oracolo e scoprire chi è e che cosa ha in mente il terzo Imperatore è dunque imperativo e le tempistiche sono davvero strette.
I nostri decidono dunque di chiedere aiuto a due vecchie conoscenze: Piper e Jason che hanno già tentato di scoprire qualcosa su quella zona del labirinto. Anche i due Eroi però decisamente non sono in gran forma ed hanno grossi problemi personali. Ad ogni modo, ovviamente, si mettono a disposizione di Apollo per la nuova impresa.
Inizia così l’ennesima lotta contro il tempo e stavolta il pegno da pagare per salvare l’Oracolo e ricevere una nuova profezia sarà davvero altissimo.

GIUDIZIO

La nuova avventura di Apollo e compagni si concretizza in un intreccio valido ma semplice da seguire, niente affatto macchinoso. Lo stile è quello cui Riordan ci ha ormai abituati, ironico e pieno di dialoghi brillanti. I ricordi di Apollo ed i sogni premonitori sono meno rispetto al volume precedente, per cui la storia scorre liscia e senza intoppi. Bello anche il collegamento con la saga sugli Eroi romani dato dalla presenza di Piper e Jason. Attraverso la costante crescita emotiva di Apollo-Lester, Riordan si sofferma ancora una volta su valori quali amicizia, senso del dovere, importanza della diversità. A stupire in questo volume però è soprattutto la perdita, cui nessuno può sfuggire e che va affrontata nel miglior modo possibile.

Il labirinto di fuoco

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