recensioni

John Bellairs “Il mistero della casa del tempo”

JOHN BELLAIRS

John Anthony Bellairs nacque a Marshall, in Michigan, nel 1938. Dopo essersi laureato, prima presso la Notre Dame e poi alla University of Chicago, insegnò inglese in diversi college del Midwest e del New England, coltivando nel frattempo i suoi numerosi interessi, dall’archeologia all’architettura, dall’antiquariato alla poesia, dalla storia al latino. Inoltre scrisse e pubblicò diversi racconti umoristici che mettevano alla berlina il mondo cattolico e le sue istituzioni.
Nel 1971 lasciò l’insegnamento per dedicarsi interamente alla produzione letteraria e, dopo aver letto la trilogia “Il Signore degli Anelli” di Tolkien, decise di cimentarsi con il genere fantasy. Nel 1973 un editore rimase colpito dal suo “La pendola magica”. Nelle intenzioni dell’autore doveva trattarsi di un fantasy per adulti ma l’editore insistette perché invece lo trasformasse in un libro per ragazzi. Fu la sua fortuna: in seguito pubblicò altri 13 romanzi con i medesimi protagonisti, una vera e propria saga rivolta ad un pubblico giovane, che gli valse fama e numerosi premi.
Bellairs morì nel 1991 a Haverhill, in Massachusetts, a causa di una malattia cardiovascolare. Alcuni suoi romanzi, rimasti incompiuti, vennero poi ultimati e pubblicati postumi da Brad Strickland.

IL MISTERO DELLA CASA DEL TEMPO

Nel 1948 Lewis Barnavelt, a dieci anni, rimane orfano. E’ dunque costretto a lasciare la sua casa e la sua città ed a trasferirsi presso uno zio a New Zebedee, nella contea di Capharnaum. Lewis non ha mai conosciuto lo zio, considerato dai suoi genitori, cattolici osservanti, un personaggio troppo insolito per essere frequentato. Appena giunto a destinazione, invece, il piccolo scopre che zio Jonathan è un omone gioviale, cordiale e decisamente ben disposto nei suoi confronti. Vive in un vecchia villa enorme e piena di oggetti sorprendenti: vetrate i cui soggetti cambiano continuamente, passaggi segreti, strumenti musicali che suonano da soli, specchi che mostrano località lontane. La casa è giornalmente frequentata dalla dirimpettaia e carissima amica dello zio, Florence Zimmermann, una simpatica signora di mezza età, fissata con il viola ed ottima cuoca. Lewis non ci mette molto a scoprire che sia lo zio che la vicina sono in realtà due stregoni e che la casa stessa ha qualcosa di magico: da qualche parte, nascosto in qualche muro, c’è infatti un orologio che ticchetta incessantemente.
Dunque Lewis è felice della nuova sistemazione ma, quando comincia ad andare a scuola, il suo stato d’animo peggiora notevolmente. Timido, cicciottello e goffo praticamente in tutti gli sport, è da subito vittima dei nuovi compagni che lo lasciano solo. A dispetto dell’andamento generale però, dopo poche settimane, Tarby, il ragazzino più idolatrato dell’istituto, gli si avvicina e i due iniziano a frequentarsi.
Nel tentativo di impressionare il nuovo amico e di legarlo a sé in modo permanente, Lewis rivela a Tarby che Jonathan e Florence sono due maghi. Ottiene però il risultato opposto e per rimediare finisce con il provare lui stesso a cimentarsi con la magia. Il goffo tentativo ha però come unica conseguenza quello di dare il via a tutta una serie di eventi che potrebbero condurre l’umanità all’estinzione e rimediare al danno commesso non sarà cosa facile.

GIUDIZIO

Ho scoperto questo libro a causa delle pubblicità del suo adattamento cinematografico, uscito in Italia il 31 Ottobre (giusto in tempo per Halloween), che vanta un cast di tutto rispetto, da Jack Black a Cate Blanchett. Dunque prima di vedere il film, ho deciso di leggere il romanzo.
La favola fantasy ha un intreccio piuttosto insulso, poco articolato. L’ambientazione, che pure, volendo, avrebbe offerto numerose opportunità, rimane poco approfondita. Le tematiche toccate, tipiche dei libri per ragazzi (amicizia, rapporti familiari, importanza del diverso, coraggio) restano superficiali. Solo i personaggi appaiono ben caratterizzati.
Certo dopo Harry Potter non è facile leggere un fantasy senza rimanere, almeno in parte delusi, tuttavia ci sono numerose saghe comunque valide (per citare solo un autore: Riordan). Il romanzo di Bellairs invece è adatto giusto per dei bambini di terza elementare e niente di più.

 

Il mistero della casa del tempo

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