recensioni

JESSICA FELLOWES “IL PROCESSO MITFORD (I delitti Mitford 4)”

JESSICA FELLOWES

Jessica Fellowes, classe 1974, ha lavorato come giornalista a lungo e per numerose testate, da “Country Life”, dove era vice direttrice, al “Sunday Mail”, dal “Daily Telegraph” al “Guardian”, al “Sunday Times”.

Nipote di Julian Fellowes, ha collaborato con lo zio alla creazione di “Downton Abbey” e ha scritto ben cinque libri relativi ai retroscena della serie.

Ha esordito come giallista con “L’assassinio di Florence Nightingale Shore”, per il quale ha preso spunto da un vero caso di cronaca nera rimasto irrisolto ed in cui ha affiancato dei personaggi immaginari a figure storiche reali, in particolare alle sei sorelle Mitford, rampolle dell’alta società dell’epoca. “Morte di un giovane di belle speranze” è il sequel di quel romanzo ma mentre lì, di tutte le sorelle Mitford, spiccava solo la figura della maggiore, Nancy, in questa nuova storia, ambientata 5 anni dopo, fra i protagonisti principali c’è anche la secondogenita di casa, Pamela. Il terzo capitolo della serie, “Scandalo in casa Mitford” vede come protagonista la giovane Diana e le due sorelle maggiori vengono solo citate. Nel quarto volume, “Il processo Mitford”, le protagoniste principali sono, Diana, di nuovo, ed Unity.

IL PROCESSO MITFORD (I delitti Mitford 4)

Louisa Cannon e Guy Sullivan si sono appena sposati e hanno grandi progetti per il futuro: una casa tutta loro, dei figli, carriere lavorative più che dignitose (come dattilografa lei, in polizia lui).

L’Inghilterra del 1932 però è in fermento a causa del diffondersi del movimento fascista capeggiato da Sir Oswald Mosley, da poco vedovo e amante di Diana Mitford.

La terzogenita dell’aristocratica famiglia è ormai in procinto di divorziare e, per evitare scandali in un momento tanto delicato, la madre decide di tenerla lontana da Sir Oswald organizzando una crociera cui dovrebbero prendere parte Lady Redesdale, Diana, Unity, ormai diciannovenne e con evidenti simpatie nazziste, e Decca. Le Mitfrod chiedono a Louisa di accompagnarle in veste di cameriera personale ma la giovane donna rifiuta: ormai sposata ed economicamente al sicuro non ha alcuna intenzione di continuare a mantenere il rapporto di servilismo che tanto a lungo l’ha legata alla famiglia.

Quando però un agente dei servizi segreti britannici avvicina la neo signora Sullivan chiedendole di accettare l’incarico per tenere d’occhio Diana ed Unity e riferire tutto quanto riguardi Sir Oswald, Louisa accetta, elettrizzata per l’importante compito ma avvilita di non poter rivelare nulla a Guy.

Sulla Princess Alice i problemi non tardano ad arrivare ma, fortunatamente, quando un tale sig. Fowler viene ucciso, Guy ha appena raggiunto la moglie per qualche giorno di vacanza e si occupa personalmente dell’indagine, assistito dalla brillante consorte.

Di primo acchito il delitto parrebbe avere una valenza passionale ma la presenza fra i passeggeri di un giovane gerarca tedesco lascia ampio spazio a dubbi e l’esito del successivo processo appare tutt’altro che scontato.

GIUDIZIO

Il nuovo romanzo della saga che vede come protagonista Louisa Cannon e le diverse sorelle Mitford si discosta nettamente dai precedenti. Più che un vero e proprio giallo è un mistery, incentrato sullo spionaggio. Le descrizioni, l’ambientazione e la contestualizzazione storica sono certamente pregevoli ed interessanti. L’intreccio invece lascia molto a desiderare ed il ritmo narrativo è decisamente troppo lento, nonostante l’espediente narrativo di alternare gli avvenimenti crocieristici con lo sviluppo processuale. Personalmente è un no.

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