recensioni

CRISTINA CASSAR SCALIA “IL RE DEL GELATO (UN’ INDAGINE DEL VICEQUESTORE VANINA GUARRASI: PREQUEL DI SABBIA NERA)”

CRISTINA CASSAR SCALIA

Cristina Cassar Scalia, classe 1977, è originaria di Noto. Si è laureata in oftalmologia e oggi vive e lavora a Catania.

Ha pubblicato due romanzi sentimentali: “La seconda estate”, del 2014, e “Le stanze dello scirocco” del 2015.

Nel 2018 ha cambiato genere ed ha esordito con il giallo “Sabbia nera (La prima indagine del vicequestore Vanina Guarrasi)”. Il nuovo libro è piaciuto moltissimo sia al pubblico che alla critica, tanto che ne sono già stati opzionati i diritti per cinema e tv e che l’autrice ha deciso di usarlo come incipit per una vera e propria serie che continua con il racconto “Filinona di fine estate” e poi con i romanzi “La logica della Lampara”, “La Salita dei Saponari”, “L’uomo del porto”, “Il talento del cappellano” e “La carrozza della Santa”. A inizio 2023 l’autrice ha sorpreso i fan con “Il Re del gelato”: un romanzo breve prequel di “Sabbia nera”.

LE INDAGINI DEL VICEQUESTORE VANINA GUARRASI

Giovanna Guarrasi, detta Vanina, è una bella donna poco meno che quarantenne, fumatrice, elegante senza essere appariscente, amante della buona tavola e con una vera e propria fissazione per i vecchi film ambientati in Sicilia.

Avendo perso il padre, da adolescente, per un’esecuzione mafiosa, si è laureata in legge, ha vinto il concorso in polizia, ha salito rapidamente la scala gerarchica ed è entrata nella mobile di Palermo, sezione crimine organizzato. Ha avuto una relazione intensa con uno dei giudici dell’antimafia, Paolo Malfitano, e l’ha salvato da un agguato. A quel punto ha lasciato la Sicilia, il fidanzato, la famiglia d’origine ed ha trascorso tre anni in forza alla polizia di Milano. Infine è tornata al sud, come vicequestore della mobile di Catania, sezione delitti contro la persona.

Da palermitana doc Vanina ha ancora qualche difficoltà ad adattarsi ad usi, costumi e bevande catanesi, ma la magia della’Etna la sta conquistando e la sistemazione abitativa a Santo Stefano, piccolo borgo sulle pendici della Montagna, la soddisfa pienamente, tanto più che la padrona di casa, la signora Bettina, l’ha presa sotto la sua ala e la rimpinza di prelibatezze. Del resto la poliziotta ha già individuato diversi altri punti di ristoro assolutamente fondamentali: in primis il bar Alfio, a due passi da casa e ormai fornitore ufficiale di tute le sue colazioni, poi la trattoria da Nino, vicino alla questura ed infine una deliziosa gastronomia piena di ogni delizia possibile ed immaginabile.

Per altro Vanina può già anche contare su alcuni amici sinceri, come l’avvocato Giulia, il medico legale Adriano Calì ed il suo diretto superiore Tito Macchia. Quanto ai suoi sottoposti, la squadra promette bene: dalla bella bresciana Marta Bonazzoli al suo vice Spanò, passando per Fragapane e Nunnari, si tratta di gran lavoratori e abili investigatori, che già apprezzano Vanina e di cui Lei, a sua volta, comincia a fidarsi veramente. Il solo neo all’intero della procura è costituito da Vassalli, un magistrato che ha paura anche della sua ombra, fortunatamente controbilanciato dalla formidabile Eliana Recupero.

IL RE DEL GELATO

Mentre una vera e propria tempesta sommerge Catania, in alcuni gelati della notissima e rinomata catena de “Il Re del gelato” i clienti trovano delle pillole di dubbia provenienza. Il caso non sarebbe di competenza della squadra di Vanina, ma dato il legame d’amicizia di lunga data fra Spanò ed il proprietario delle famose gelaterie, Agostino Lomonaco, la poliziotta accetta di prenderlo in carico. La pista più logica parrebbe essere quella di una vendetta personale, forse di un vecchio socio d’affari. Quando però, a poche ore dall’inizio delle indagini, Lomonaco viene ucciso, la situazione evidentemente si complica e il ventaglio delle possibilità si allarga sia al nucleo familiare che all’ambiente malavitoso. L’intera squadra darà il meglio per risolvere il caso, dimostrando un affiatamento più che soddisfacente e rendendo Vanina fiera di essere il “Capo”.

GIUDIZIO

Personalmente non ho mai amato molto i prequel: caratterialmente tendo a preferire le storie che guardano avanti piuttosto che indietro. Con questo romanzo però devo ammettere che la Cassar Scalia ha saputo raccontare con notevole abilità l’inizio della storia di Vanina, sottolineando come siano nati i suoi rapporti interpersonali e mostrando da dove è partita la poliziotta per arrivare all’affiatamento già in gran parte presente in “Sabbia nera”. Non mancano poi nel racconto i caratteri salienti della saga: dalle splendide descrizioni ai richiami culinari, dallo stile scorrevole alle colorite espressioni dialettali. Un antipasto delizioso … resto in attesa della portata principale!

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