recensioni

Joel Dicker “Il libro dei Baltimore”

Joel Dicker

Joel Dicker è nato a Ginevra nel 1985. Nel 2010 pubblicò il suo primo romanzo: “Gli ultimi giorni dei nostri padri”, un buon libro, che gli è valso anche un premio (“Prix des ècrivains genevois”), ma decisamente un’opera prima, con una partenza molto lenta e un tardivo riscatto solo nella seconda parte (in Italia il romanzo è stato pubblicato e tradotto solo nel 2015). Nel 2012, a soli 27 anni, il suo nuovo romanzo, “La verità sul caso Harry Quebert”, è stato un vero e proprio caso letterario, vincitore di innumerevoli premi, premiato dalla critica e subito amato dal pubblico, tanto che è stato tradotto in 35 paesi. Dicker si è così ritrovato catapultato sull’Olimpo degli autori. La fama e lo splendido viso (sì perché non solo è talentuoso, ma anche bellissimo!) gli anno garantito anche un contratto pubblicitario con una famosa casa automobilistica.

Il libro dei Baltimore

E’ appena uscito nelle librerie italiane il nuovo romanzo di questo incredibile scrittore “Il libro dei Baltimore”, che non delude le aspettative.

La voce narrante è di nuovo Marcus Goldman, già protagonista de “La verità sul caso Harry Quebert”. Se nel primo romanzo Marcus aveva appena raggiunto la fama, in questo nuovo libro, quattro anni dopo gli avvenimenti narrati allora, è ormai uno scrittore dal successo consolidato.

Marcus si trova a Boca Raton, un paesino della Florida, dove ha acquistato una casa che usa come rifugio per scrivere in pace e senza eccessive distrazioni. Inaspettatamente però, poco dopo il suo arrivo e prima ancora di iniziare a lavorare, Marcus rivede a Boca Alexandra, il grande amore della sua giovinezza. Questo incontro lo catapulta indietro nel tempo, fra i fantasmi del suo passato e la storia della sua famiglia, segnata da quella che Lui chiama “La Tragedia”.

Proprio per esorcizzare questo storico così importante, per scendervi a patti, Marcus si appresta a scrivere il “Libro dei Baltimore” e a rivivere la storia della sua famiglia.

I Goldman erano sempre stati costituiti da due nuclei familiari: i Goldman di Montclair, Marcus e i suoi genitori, una famiglia tipica della media borghesia, ed i Goldman di Baltimore, zio Saul, zia Anita, il cugino Hillel e il cugino acquisito (in quanto praticamente adottato a dieci anni dai Baltimore) Woody. I Baltimore erano ricchi e di successo, vivevano in una splendida villa a Oak Park, avevano proprietà negli Hamptons ed in Florida. Marcus ha sempre ammirato i Goldman di Baltimore e ha sempre desiderato esserne membro a tutti gli effetti e non solo un cugino, certo amatissimo, ma comunque separato. Attraverso piani temporali diversi, Marcus ripercorre le vicende dei Baltimore e in particolare quelle dei tre cugini Goldman; partendo dall’infanzia, attraverso l’adolescenza, fino all’età adulta dei tre ragazzi, vengono gettati e crescono i semi che condurranno inevitabilmente alla Tragedia, che Marcus ora per la prima volta arriva a comprendere davvero. Sarà questa scoperta a consentirgli di lasciare definitivamente da parte il passato e ad affrontare il futuro, consapevole delle sue origini e della sua storia, ma finalmente libero.

Giudizio

“Il libro dei Baltimore” è una saga familiare percorsa da una vena di mistero, non un vero giallo come “La verità sul caso Harry Quebert”. Eppure il lettore è avvinto proprio come se fosse coinvolto nella soluzione di un caso. La vivacità della narrazione, con il continuo passaggio da un piano temporale all’altro, rende la lettura scorrevolissima e nonostante le oltre 500 pagine, arriva troppo presto il momento di separarsi dai Goldman e ci si sente come orfani di una famiglia straordinaria nella sua assoluta normalità. Imperdibile!

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