recensioni

Stephen King, Richard Chizmar “La scatola dei bottoni di Gwendy”

STEPHEN KING

Stephen Edwin King è nato a Portland nel 1947. E’ uno degli scrittori statunitensi più famosi e prolifici dei nostri tempi: dalla fine degli anni ’60 ad oggi ha pubblicato all’incirca ottanta opere. I suoi romanzi rientrano nel genere Fantasy o nell’Horror. Il pubblico lo ha sempre amato, come dimostra il fatto che da moltissimi suoi libri siano state ricavate trasposizioni cinematografiche o televisive. Al contrario, la critica a lungo lo ha definito in maniera dispregiativa e solo a partire dagli anni ’90 ha iniziato a rivalutarlo.
King vive a Bangor, nel Maine. E’ sposato dal 1971 con la poetessa Tabitha Jane Spruce e i due hanno tre figli, tutti, a loro volta, scrittori.
Salvo un periodo buio negli anni ’80, in cui aveva sviluppato una dipendenza dalle droghe, e la fase di guarigione successiva ad un grave incidente d’auto negli anni ’90, King è da sempre un esempio di dedizione al lavoro, infatti la sua rigida scaletta relativa ai tempi di scrittura giornalieri è proverbiale.

RICHARD CHIZMAR

Richard Thomas Chizmar, americano, classe 1965, è l’editore della rivista “Cemetery Dance”, la più longeva rivista dell’horror presente sul mercato statunitense. La pubblicazione ha da sempre molto successo presso gli amanti del genere, al punto che nel 1992 lo stesso Chizmar ha potuto fondare anche una casa editrice, la Cemeterey Dance Publications e, qualche anno dopo, in collaborazione con Johnathon Schaech, la Chesapeake Films. Chizmar spesso scrive in prima persona racconti e sceneggiature, talvolta in collaborazione con altri autori (come nel caso de “La scatola dei bottoni”) ed è inoltre un docente di scrittura creativa.

LA SCATOLA DEI BOTTONI DI GWENDY

Estate 1974, Castle Rock, Maine. Gwendy Peterson è una dodicenne bullizzata da alcuni compagni di scuola a causa del suo sovrappeso. Nel passaggio dalle elementari alle medie, la ragazzina sfrutta dunque il periodo estivo per svolgere un’attività fisica che le consenta di perdere i kg in eccesso.
Un pomeriggio, proprio al termine della corsa giornaliera, viene avvicinata da un individuo di mezza età con un lungo soprabito ed un cappello nero. Nonostante sia spesso stata messa in guardia dal rischio di parlare con gli sconosciuti, Gwendy è affascinata dallo strano uomo e si mette a chiacchierare. Il signore si presenta come Richard Farris, di Gwendy e della sua famiglia in realtà sa davvero molte cose e dice alla bambina di aver deciso che lei è proprio la persona giusta per prendere in custodia un oggetto molto speciale: una bellissima scatola di bottoni con vari scomparti segreti. Una leva apre un cassetto su cui ogni volta è adagiato un cioccolatino dal gusto straordinario; un’altra le regala quasi sempre una preziosa moneta antica; sette pulsanti sono collegati ciascuno ad un continente; infine vi sono un bottone rosso, che rappresenta qualsiasi cosa Gwendy desideri, ed uno nero, pericolosissimo. La bimba si innamora subito della scatola ed accetta di custodirla e di usarla con criterio.
Da quel momento in poi la vita della Peterson inizierà a prendere una piega diversa: la bimba paffuta si trasforma in una splendida giovane donna, i suoi genitori, prima in crisi coniugale, si riscoprono innamorati, gli studi della giovinetta proseguono nel migliore dei modi possibili.
Tutto rose e fiori dunque? Non proprio, sia perché Gwendy sente comunque fortemente la responsabilità di dover custodire qualcosa di così potente, sia perché la scatola può aiutare certo, ma non proteggere da tutto e il destino a volte può essere davvero crudele.

GIUDIZIO

La lunga novella di King è di nuovo, come nel caso del recente “Sleeping Beauty”, una favola nera. Né potrebbe essere altrimenti vista l’ambientazione a Castle Rock, la presenza di Richard Ferris e l’incipit tanto vicino a quello di “It”.
Lo stile di King è come sempre minimale e la lettura scorre veloce anche perché l’intero racconto ha in pratica un solo protagonista, Gwendy, e l’intreccio altro non è che la rappresentazione del suo passaggio dall’infanzia all’età adulta.
Se King si fosse dilungato di più senz’altro ne sarebbe uscito un romanzo straordinario, ha invece optato per una storia breve in cui la suspense monta capitolo dopo capitolo senza però mai riuscire a raggiungere davvero il suo culmine.
In conclusione una bella prova, migliore di “Sleeping beauty” ma cha non arriva al livello di “Cose preziose” per mancanza di spazio.

la scatola dei bottoni di Gwendy

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