recensioni

Cristina Cassar Scalia “La seconda estate”

CRISTINA CASSAR SCALIA

Cristina Cassar Scalia, classe 1977, è originaria di Noto. Si è laureata in oftalmologia e oggi vive e lavora a Catania.
Ha pubblicato due romanzi sentimentali: “La seconda estate”, del 2014, e “Le stanze dello scirocco” del 2015. Nel 2018 ha cambiato genere ed ha esordito con il giallo “Sabbia nera (La prima indagine del vicequestore Vanina Guarrasi)”. Il nuovo libro è piaciuto moltissimo sia al pubblico che alla critica, tanto che ne sono già stati opzionati i diritti per cinema e tv.

LA SECONDA ESTATE

1962
Lea Corsi è una splendida donna di ventisette anni. E’ membro dell’alta borghesia romana ed è stata cresciuta dalla madre Elvira con ferrea disciplina. Da quattro anni è sposata con il fidanzato del liceo, Giovanni Raimondi, proveniente dallo stesso ambiente, anzi figlio di amici intimi dei suoi genitori. Lea è profondamente innamorata del marito, sebbene sia a conoscenza di almeno una sua relazione extraconiugale e si sia accorta da tempo che nella vita e soprattutto nel lavoro sia fondamentalmente un ragazzino viziato, inaffidabile e poco capace.
In effetti Gianni, in pochissimo tempo, ha ridotto sul lastrico la fiorente azienda di famiglia e proprio il rischio di una bancarotta lo ha spinto ad insistere per trascorrere le ferie a Capri: lì tramite Olga, da sempre migliore amica di Lea, e sfruttando il fascino della moglie, spera di poter stringere un qualche legame con il facoltoso industriale Giulio Valenti, sì da assicurarsi una commessa che lo salvi dal fallimento.
Lea non è del tutto consapevole dei piani del marito: sa che desidera entrare in affari con Valenti ma non le è chiaro quanto sia grave la situazione né fin dove sia disposto a spingersi.
Il rapporto fra Lea e Giulio però evolve ben oltre quanto preventivato da Gianni. I due infatti si innamorano perdutamente. Lea, che fino a quel momento era sempre rimasta ligia alle regole di buona condotta imposte dalla società, apre gli occhi sullo stato precario del suo matrimonio e si lascia trascinare in una relazione passionale.
In realtà però i due amanti sanno fin dall’inizio di non avere un futuro: in Italia il divorzio non esiste e nell’ambiente alto borghese certe relazioni non sono tollerate. Infine una tragedia inaspettata dà il colpo di grazia alla storia fra Lea e Giulio, che tornano ciascuno alla propria vita.
1982
Gianni alla fine è miracolosamente riuscito ad evitare il fallimento, ma il rapporto fra i Raimondi non è stato in alcun modo recuperabile. Lea si è costretta a rimanere con il marito fino a quando il figlio, Jacopo, non è stato sufficientemente grande ma ormai è divorziata e conduce una vita serena. Anche Giulio, a Milano, si è sposato, ha avuto una figlia ed ha divorziato. I due ex amanti non si sono visti per vent’anni ma in una piovosa serata di Marzo si incontrano durante una rappresentazione teatrale a Roma. Appare subito evidente ad entrambi che i loro sentimenti reciproci non sono mai cambiati e stavolta non ci sono obblighi legali di sorta in grado di tenerli separati. Ma le cose non sono mai davvero semplici nella vita e i due innamorati dovranno comunque fare ancora parecchia strada e superare numerosi ostacoli prima di ottenere il loro meritato lieto fine.

GIUDIZIO

Il romanzo d’esordio della Cassar Scalia ha numerosi aspetti positivi. Innanzitutto occorre sottolineare l’incredibile capacità dell’autrice di descrivere epoche e luoghi in modo così realistico da far scorrere delle vere e proprie immagini davanti agli occhi del lettore. Chiunque approcci il libro si trova dunque in poco tempo nella Capri degli anni ’60, con i suoi panorami, i suoi locali, la sua musica e perfino i suoi odori. In secondo luogo la costruzione psicologica dei personaggi è impeccabile. La storia d’amore fra Lea e Giulio poi richiama alla mente un romanticismo d’altri tempi, quasi ottocentesco. Infine gli stessi tempi della narrazione paiono seguire i ritmi dei periodi storici descritti: più lenta la parte relativa agli anni ’60, decisamente più vivace quella del 1982.
Detto questo alcuni appunti al romanzo vanno comunque fatti. Nella prima parte del libro le descrizioni sono così particolareggiate da appesantire il ritmo narrativo già volutamente lento. Inoltre, accanto all’intreccio ed ai personaggi principali, l’autrice pone alcuni secondari e delle sotto trame eccessive, superflue. Insomma la sensazione del lettore è che ci sia troppa carne al fuoco.
Il mio giudizio complessivo è comunque pienamente positivo e, sebbene preferisca la Cassar Scalia giallista, ho già deciso di acquistare anche il suo secondo romanzo sentimentale.

 

La seconda estate

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