recensioni

Jessica Fellowes “L’assassinio di Florence Nightingale Shore (Mitford 1)”

JESSICA FELLOWES

Jessica Fellowes, classe 1974, ha lavorato come giornalista a lungo e per numerose testate, da “Country Life”, dove era vice direttrice, al “Sunday Mail”, dal “Daily Telegraph” al “Guardian”, al “Sunday Times”.
Nipote di Julian Fellowes, ha collaborato con lo zio alla creazione di “Downton Abbey” e ha scritto ben cinque libri relativi ai retroscena della serie.
“L’assassinio di Florence Nightingale Shore” è il suo primo romanzo. Si tratta di un giallo ambientato fra le due guerre mondiali in Inghilterra. L’autrice ha preso spunto da un vero caso di cronaca nera rimasto irrisolto, appunto la morte violenta di un eroica infermiera, ed ha affiancato dei personaggi immaginari a figure storiche reali, in particolare alle sei sorelle Mitford, rampolle dell’alta società dell’epoca. L’idea è quella di una serie di gialli in cui, per ciascuna storia, una delle sorelle svolge un ruolo chiave (in questo primo romanzo il posto d’onore è di Nancy, la maggiore).

L’ASSASSINIO DI FLORENCE NIGHTINGALE SHORE (I delitti Mitford 1)

Inghilterra 12 gennaio 1920.
Florence Nightingale Shore ha servito come infermiera dell’esercito durante la prima guerra mondiale ed è andata in pensione da poco. La sua amica Mabel la accompagna alla stazione Vittoria e la donna prende il treno per St Leonard-on-the-sea dove sarà ospite di una vecchia amica, Rosa Peal, e cercherà una casa da acquistare per godersi una serena e meritata pensione. All’ultimo momento sale nel medesimo scompartimento un giovane uomo vestito di marrone. In seguito alcuni operai trovano nel vagone l’anziana infermiera agonizzante a causa di una brutta ferita che la ucciderà in poche ore.
Louisa Cannon è una diciottenne di bassa estrazione sociale. Rimasta da poco orfana di padre, lavora come lavandaia insieme alla madre. Lo zio paterno Stephen vorrebbe farne una prostituta e la trascina su un treno in partenza da Victoria Station per portarla dal primo cliente pagante. Alla prima occasione Louisa si lancia giù dallo scompartimento. Due poliziotti delle ferrovie arrivano in suo soccorso. Uno dei due, Guy, rimane particolarmente colpito dalla ragazza e si ingegna il più possibile per aiutarla, almeno fino a quando non viene convocato in seguito al ritrovamento dell’infermiera gravemente ferita.
Mentre le indagini sulla brutale aggressione vengono portate avanti da polizia ferroviaria e metropolitana, Louisa riesce a farsi assumere come cameriera della nursery nella prestigiosa tenuta del Barone Mitford.
I Mitford hanno sei figlie femmine ed un maschio e il lavoro non manca, ma Louisa è entusiasta del suo ruolo e di essere riuscita a sfuggire allo zio.
La maggiore delle ragazze Mitford, Nancy, rimane molto colpita da quanto accaduto all’eroica infermiera, tanto più che sono numerosi i legami fra la sua famiglia e Florence Shore: innanzitutto l’amica da cui era attesa al momento dell’omicidio è la sorella della tata di casa, in secondo luogo l’infermiera ha servito a Ypres contemporaneamente al Barone, da ultimo Florence è ancora in contatto con Guy, che lavora incessantemente per scovare l’assassino.
Così l’indagine procede su due rette parallele, quella ufficiale e quella di Nancy e Louisa ed alla fine, mettendo insieme gli elementi scoperti da tutti gli interessati, la verità sarà svelata.

GIUDIZIO

Alcuni critici hanno paragonato questo romanzo ai gialli di Agatha Christie. Al contrario io personalmente vedo più differenze che similitudini.
Per quanto concerne la struttura del giallo, là dove Poirot e la Marple indagano con consapevolezza, qui sia Louisa che Guy scoprono elementi importanti quasi per caso, senza alcun metodo. In rapporto all’aspetto descrittivo, la Christie ha sempre privilegiato ambienti ristretti dove a farla da padrone è la Vecchia Inghilterra, mentre per la Fellowes la contestualizzazione storica allargata, con i continui richiami ai campi di battaglia, è imprescindibile. A proposito della psicologia dei personaggi, per la Regina del Giallo, è sempre stata aspetto fondamentale, mentre in questo libro a rilevare sono le interazioni reciproche più che la caratterizzazione individuale. Quanto poi ai tempi della narrazione, quella della Christie è serrata, per il lettore interrompersi è quasi impossibile, la Fellowes non solo non ha la stessa maestria ma anzi procede piuttosto lentamente, con interi capitoli dedicati semplicemente alla descrizione della vita di tutti i giorni alla tenuta dei Mitford (non ho potuto non pensare ai “Cazalet”). Dulcis in fundo, mente in nessun giallo della Christie mi è mai riuscito di scoprire l’assassino, qui i colpi di scena sono piuttosto prevedibili.
Dunque decisamente trovo il paragone con la Christie a dir poco azzardato. Ad ogni modo il romanzo non è male e si lascia leggere. E’ anche possibile che l’autrice migliori mano a mano quindi senz’altro acquisterò anche il prossimo racconto.

L'assassinio di Florence Nightingale (mitford 1)

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