recensioni

STEFANIA BERTOLA “LE CURE DELLA CASA”

STEFANIA BERTOLA

Stefania Bertola è nata a San Mauro Torinese nel 1952. La sua attività lavorativa è assai articolata: è traduttrice (per esempio si è occupata dei libri di Philip Roth), autrice radiofonica (ha realizzato “Titanic(a)” e “Clic” per Rai Radio 2 e “La Bomba” per Radio Deejay), sceneggiatrice (“I Cesaroni” ed “Elisa di Rivombrosa”) e scrittrice.

Ha pubblicato due saggi, una collana di racconti, un libro per ragazzi, il young adult “Solo Flora” e numerosi chick lit, cioè dei romance fortemente umoristici, con protagoniste donne forti e con un’attiva vita professionale. Ho letto tutti i suoi romanzi, tranne il primissimo, del 1989, “Luna di Luxor” e, eccezion fatta per “Romanzo rosa” del 2012 che proprio non mi è piaciuto, li consiglio tutti.

LE CURE DELLA CASA

Lilli ha quarantotto anni ed è ancora una donna piacente. Vive da sempre a Torino. E’ sposata con Francesco, impiegato pubblico, ed ha una figlia, Iris, che vive a Venezia dove frequenta l’Università. Nel complesso è una donna serena ed equilibrata, felice della sua vita.

Quando però, quasi contestualmente, 1) perde il lavoro, 2) la sua fidata colf si licenzia, 3) eredita un appartamento che diventa una valida fonte di reddito, decide di dare una svolta alla propria esistenza e di coronare un sogno segreto: non cercare una nuova occupazione ma trasformarsi in una casalinga. Marito e figlia sono piuttosto increduli. La madre, femminista convinta, è del tutto contraria. La migliore amica, Cecilia, indifferente.

Lilli non si lascia scoraggiare e inizia con entusiasmo questo nuovo percorso, decisa a diventare la migliore delle massaie, tanto che prende a redigere una sorta di diario in cui riversa utili consigli di ordine pratico che, è certa, torneranno preziosi a Iris, non appena avrà una casa diversa dalla sorta di tugurio che ora condivide con altre studentesse.

Proprio allo scopo di migliorare come donna di casa, Lilli decide di rintracciare la sua migliore amica delle elementari, Noemi, che da bambina aveva sempre mostrato una particolare attitudine per i lavori domestici. La ricerca sarà assai ardua perché, (incredibile ai giorni nostri!) Noemi pare scomparsa dalla faccia della terra. Eppure Lilli, affiancata da un’altra ex compagna, la particolarissima Alice, seguirà le briciole di pane fino al raggiungimento dello scopo, quasi un suggello del suo nuovo soddisfacente status.

GIUDIZIO

Il nuovo romanzo della Bertola affronta il tema dell’identità femminile che, ancora ai nostri giorni, è davvero difficile raggiungere: da un lato infatti vi sono a tutt’oggi ambienti lavorativi prettamente maschili, in cui una donna per affermarsi deve lavorare più e meglio di un uomo, dall’altro se una donna decide di rimanere a casa e di fare “solo” la moglie e la madre viene guardata dalla società come una sorta di reietta, di incapace, di peso morto. Accanto a questo tema, attualissimo, la scrittrice porta avanti il diario di consigli domestici che diventano una sorta di metafora della vita, con la cucina che resta splendente solo per un brevissimo periodo o il miniaspirapolvere che promette sempre più di quanto è effettivamente in grado di dare. Infine la Bertola non trascura neppure la questione ambientale, cui è anzi particolarmente attenta, come dimostrano la maggior parte delle sue indicazioni sulle pulizie, decisamente ecologiche.

Tutte le tematiche di cui sopra vengono affrontate con sagacia ed ironia, attraverso un racconto intrigante, dal ritmo incalzante e forte di uno stile fresco e ricco di piacevoli descrizioni. A mio parere non si tratta del suo romanzo meglio riuscito (non è all’altezza di “Via delle Magnolie 11” o di “Divino amore”) ma comunque i fan non rimarranno delusi.

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