diario di bordo

Le due auto di famiglia

Venerdì 13 gennaio ’17. Stamani sono uscita di casa praticamente all’alba per andare a Milano in macchina (fare battute sulla situazione traffico della A4 al mattino è come sparare sulla Croce Rossa, per cui mi astengo). Dovevo fare delle ricerche in biblioteca per conto di un cliente (ebbene sì, Nativi digitali, ci sono ancora dei casi in cui è proprio necessario recarsi fisicamente in un certo luogo e leggere da un libro vero!).

Sono rientrata a Casorezzo verso l’ora di pranzo, ero piuttosto sovrappensiero e rimuginavo su come procedere con la relazione di cui sopra. Avevo raccolto del buon materiale e contavo di finire quel pomeriggio stesso, tanto sapevo che Elisa sarebbe rimasta a scuola tutto il giorno per finire un lavoro di gruppo con alcuni compagni e Luca mi aveva preavvertita che sarebbe rincasato piuttosto tardi perché aveva un appuntamento a Torino alle 17.00. Pregustavo dunque un tranquillo e produttivo pomeriggio di lavoro, in totale solitudine e senza distrazioni di sorta. (Illusa!)

Arrivata a casa ho aperto il cancellone e la basculante del box con il telecomando e sono scesa in retro per parcheggiare una 500 bianca sostitutiva: la mia auto è in carrozzeria da una settimana a causa di un danno alla mascherina del faro destro … cose che possono capitare facendo manovra davanti al supermercato …

 “Bum”: rumore assordante! Il cuore batte a mille e l’adrenalina schizza immediatamente alle stelle! Mi guardo in giro, stordita e l’occhio mi cade sullo specchietto retrovisore: nel box è parcheggiata la macchina di Luca che proprio non avevo notato … una Grand Cherokee … ritirata dal concessionario la settimana scorsa!

Mentre scendo dalla 500 per controllare i danni sono pervasa da una rabbia furibonda: non doveva essere lì! In quel momento si spalanca la porta di casa e mio marito esce preoccupato.

Luca “Tesoro, che è successo? Ti sei fatta male?”

Io, con il fumo che mi esce dalle orecchie, “Che diamine ci fai tu a casa a quest’ora? Perché accidenti la tua macchina è parcheggiata in box! Guarda come hai ridotto la povera 500!”

Luca “Amore, mi dispiace. Mi hanno telefonato dalla direzione e devo andare a Milano alle 16.00 così ho pensato di passare da casa per pranzare insieme…”

Lo guardo con occhi di fuoco e il mio unico desiderio è incenerirlo! Se almeno mi avesse insultata ci saremmo fatti una bella litigata, di quelle che ti azzerano emotivamente, per cui poi non puoi che sentirti meglio … ma no! Lui deve essere un marito comprensivo e adorabile … l’ho odiato!

Mi giro di nuovo verso la discesa del box, dove le nostre due macchine sono entrambe danneggiate: la 500 semi distrutta, la sua appena scheggiata (faccio finta di non notare, negli occhi di mio marito, una certa virile soddisfazione per la scelta della Jeep!). D’un tratto penso: come faremo a spiegare l’incidente al perito dell’assicurazione?

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