recensioni

Susie Orman Schnall “Le ragazze di New York”

SUSIE ORMAN SCHNALL

Nata negli anni ’70, Susie è cresciuta a Los Angeles, si è laureata all’Università della Pennsylvania e adesso vive poco fuori New York con il marito ed i tre figli.
Ha scritto per numerosi giornali, dal “New York Times” al “The Huffington Post” a “Glamour”, e, nel 2014, ha esordito come romanziera con “On Grace”. Contemporaneamente si è dedicata a numerose interviste che ha poi raccolto nel “The balance project” rivolto alle donne lavoratrici e teso a studiare come coniugare al meglio ai giorni nostri la carriera e la vita familiare. Proprio questo progetto le ha fornito lo spunto per il suo ultimo romanzo, l’unico già tradotto in italiano, “Le ragazze di New York” del 2018.

LE RAGAZZE DI NEW YORK

New York 1949. Charlotte Friedman è una splendida ragazza di 21 anni. Cresciuta in un ambiente piccolo borghese con la madre casalinga ed il padre commerciante, non ha avuto un’infanzia ed un’adolescenza particolarmente felici: entrambi i genitori le hanno sempre preferito il fratello e, dopo la sua dipartita durante la guerra, sull’intera famiglia è calato un velo di tristezza ed indifferenza. Charlotte è dunque cresciuta praticamente da sola ma ha comunque potuto contare prima sull’amicizia sincera e costante di Jojo, poi sull’amore incondizionato di Sam, brillante ed ambizioso avvocato. Ormai prossima alla laurea in Economia, Charlotte sogna di trovare lavoro in una delle numerose agenzie pubblicitarie di New York. E’ consapevole di dover entrare come dattilografa ma spera di riuscire poi a fare carriera in quell’ambiente che tanto la affascina fin da quando era bambina. A marzo, a pochi mesi dalla laurea, Charlotte si ritrova però a dover fare i conti con la realtà: nessuna delle agenzie che ha contattato le ha offerto un posto ed inoltre il padre le ha comunicato di aver bisogno di lei come commessa in pianta stabile. Prima di arrendersi però la giovane donna si gioca un ultima carta: decide di partecipare al concorso per Miss Subways. Si tratta di un concorso di bellezza locale teso a scovare ragazze acqua e sapone le cui foto vengono esposte nelle carrozze della metropolitana con l’idea di distrarre i passeggeri e di attirare i loro sguardi sulle pubblicità circostanti. Charlotte è convinta di poter vincere e di assicurare così una tale pubblicità al negozio del padre da risollevarne le sorti, consentendogli di assumere un estraneo e lasciando libera lei di inseguire i suoi sogni.
New York 2018. Olivia ha circa trent’anni. Dopo un’infanzia infelice trascorsa con un padre alcolizzato e violento ed una madre succube, si sta faticosamente facendo strada nell’ambiente del marketing. Lavora in una piccola agenzia pubblicitaria, ha un capo di cui è segretamente innamorata da anni ed un collega viscido ma abile con cui è in perenne competizione. Quando la sua società viene contattata dal Servizio Trasporti Pubblici di Manhattan per predisporre una nuova campagna che spinga gli utenti a servirsi di più della metropolitana, Olivia si mette subito al lavoro e si imbatte nella vecchie foto di Miss Subways. La storia di quelle ragazze la colpisce profondamente e la pubblicitaria cerca di escogitare un nuovo progetto che richiami in qualche modo il concorso di bellezza iniziato negli anni’40 e terminato solo a fine anni ‘70.
E’ proprio durante le ricerche che Olivia porta avanti che lei e Charlotte si incontrano e questa nuova e straordinaria amicizia finirà per cambiare la vita e le prospettive di entrambe.

GIUDIZIO

Classificare “Le ragazze di New York” non è semplice. Non è un vero e proprio romance, dal momento che l’aspetto prettamente sentimentale gioca in fondo un ruolo piuttosto marginale. E’ evidente che invece l’intenzione dell’autrice fosse quella di costruire una storia centrata sulle difficoltà oggettive che ogni donna, in passato come ai giorni nostri, incontra nel mondo del lavoro soprattutto quando intende conciliare carriera e famiglia. L’operazione però non riesce del tutto. L’alternanza dei capitoli, rivolti ora a Charlotte ora ad Olivia, funziona bene, senza forzature, ma se l’intreccio relativo alla vita di Charlotte è interessante la parte su Olivia invece è decisamente più banale e scontata. La Schnall crea inoltre un finale frettoloso e semplicistico che lascia il lettore con l’amaro in bocca. Lo stile invece è davvero piacevole e le descrizioni sono impeccabili.

 

Le ragazze di New York

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