recensioni

Mavis Doriel Hay “Natale con delitto”

MAVIS DORIEL HAY

Mavis Doriel Hay nacqe a Potters Bar, Middlesex Inghilterra, nel 1894. Dopo aver frequentato il St. Hilda’s College di Oxford, divenne un’esperta di artigianato rurale: condusse numerose ricerche in questo ambito e pubblicò diversi libri per esporre le sue conclusioni. In occasione di uno di questi studi collaborò con Helen Fitzrandolph di cui sposò, nel 1929, il fratello, che però morì in un incidente aereo durante la seconda guerra mondiale. Nel 1979, a 85 anni, l’autrice si spense nel Gloucestershire, dove aveva risieduto per gran parte della sua vita da adulta.
Fra il 1934 ed il ’36, la Hay scrisse tre romanzi gialli che furono enormemente apprezzati sia dal pubblico che dalla critica. “The Santa Klaus murder” (il nostro “Natale con delitto”) fu, appunto, la sua ultima crime fiction.

NATALE CON DELITTO

Sir Osmond Melbury è un anziano e ricco aristocratico inglese. Vedovo ormai da diversi anni, vive a Flaxmere, la magione di famiglia nella campagna inglese, assistito da un nutrito gruppo di domestici, in particolare dall’efficiente, giovane e bella segretaria, Miss Portisham, dallo storico maggiordomo Parkins e dal nuovo autista Bingham.
Caratterialmente burbero e dispotico, sir Osmond tende da sempre a controllare i figli, ormai adulti, minacciando, di volta in volta, di escluderli dall’asse ereditario.
In occasione delle festività natalizie, come ogni anno, l’intero clan Melboury si riunisce a Flaxmere. Ci sono: l’anziana cognata; il solo figlio maschio George, con la moglie Patricia ed i loro tre bambini; la figlia maggiore Hilda, vedova, con la figlia Carol, sulla soglia della maggiore età; la secondogenita Edith, con il marito Sir David Evershot; la terza femmina Eleanor Stickland, con il marito Gordon ed i loro due figli di 6 e 4 anni ed, infine, la giovane Jennifer, la sola che ancora viva stabilmente con il padre. Al di fuori del nucleo familiare, sono ospiti anche Philip Cheriton ed Oliver Witcombe, entrambi spasimanti di Jennifer.
Il clima che si respira a Flexmore durante il periodo natalizio non è certo festoso ed amabile. L’intero gruppo di ospiti nutre un qualche tipo di rancore o comunque di soggezione nei confronti dell’anziano capo famiglia ed anche i rapporti fra fratelli decisamente non sono caratterizzati da un sincero amore reciproco. Inoltre praticamente tutti i presenti desiderano intascare quanto prima la propria fetta di eredità.
Stando così le cose, l’omicidio di sir Osmond, la sera di Natale, non è certo un fulmine al ciel sereno. Il problema, piuttosto, è individuare il vero colpevole, dal momento che sospettati e moventi abbondano. Ad occuparsi delle indagini è il vicino ed amico di famiglia, colonnello Halstock, commissario capo della contea, supportato dall’ispettore Rousdon e da Kenneth Stour, famoso attore momentaneamente residente in zona che già in passato ha saputo rendersi utile per il colonnello come investigatore dilettante.

GIUDIZIO

Ho scoperto dell’esistenza di questo romanzo per una recensione comparsa su una rivista a Natale 2017. Ho aspettato a lungo a leggerlo perché ha molto tardato ad uscire in versione digitale e quando, finalmente, è stato disponibile, non vedevo l’ora di godermi un bel giallo all’inglese. Mi aspettavo qualcosa che si avvicinasse alla mia adorata Agatha Christie. Sono rimasta profondamente delusa. Se si esclude l’elenco dei personaggi coinvolti e la piantina della villa all’inizio del libro, elementi entrambi sempre presenti nei gialli della “Regina”, non vi sono altre similitudini fra questo romanzo ed i suoi.
La Hay utilizza come voce narrante ora questo ora quel personaggio, a capitoli alterni, facendogli raccontare in prima persona gli avvenimenti: la sensazione che ne ricava il lettore è di un qualche tipo di forzatura, non gli riesce di immergersi nella storia in modo naturale. La ricostruzione degli spostamenti dei sospettati al momento del delitto è così confusa da risultare praticamente impossibile da memorizzare. I presunti colpi di scena si affacciano nella narrazione senza riuscire a suscitare alcun pathos. La psicologia dei personaggi è scarna. Gli investigatori sono privi di fascino. L’ambientazione e l’atmosfera (la magia di una vecchia magione, il periodo natalizio, gli intrighi di una grande famiglia aristocratica inglese) sono deludenti. Nel complesso si fatica ad arrivare alla fine del libro e ci si annoia dalla prima all’ultima pagina.

 

Natale con delitto

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