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PAOLO ROVERSI “NIENTE BACI ALLA FRANCESE (LA QUARTA INDAGINE DI ENRICO RADESCHI)”

PAOLO ROVERSI

Paolo Roversi è nato a Suzzara, in provincia di Mantova, nel 1975; si è laureato in Storia contemporanea all’università di Nizza; si è stabilito a Milano (dove vive ancora oggi) ed ha iniziato una carriera assai articolata.

Ha collaborato con numerosi giornali e riviste (“Corriere della sera”, “Rolling Stone”, “GQ”, ecc), ha lavorato come sceneggiatore per la televisione (“Distretto di polizia”), gestisce la casa editrice digitale “MilanoNera” e scrive libri.

Roversi è considerato uno dei massimi esponenti del noir metropolitano ed i suoi romanzi hanno vinto numerosissimi premi. La sua fama come giallista è in gran parte dovuta alla serie che ha come protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi. Si tratta di sei volumi tutti autoconclusivi ma che varrebbe la pena di affrontare in base all’ordine cronologico previsto dall’autore (rispettando anche l’uscita in corso d’opera di alcuni prequel):

1 – La confraternita delle ossa

2 – Blue Tango

3 – La mano sinistra del diavolo

4 – Niente baci alla francese

5 – L’uomo della pianura

6 – Cartoline dalla fine del mondo

7 – Alle porte della notte

NIENTE BACI ALLA FRANCESE (LA QUARTA INDAGINE DI ENRICO RADESCHI)

Milano, 7 Dicembre, Sant’Ambrogio. Sotto una pioggia torrenziale e davanti ai soliti manifestanti dei centri sociali, l’alta società meneghina guadagna il tappeto rosso per accedere alla tradizionale prima della Scala. A metà della rappresentazione però l’intera città va in tilt a causa di un black-out. Nel parapiglia generale, davanti al celebre teatro, il sindaco Senio Biondi, riformista dell’ultima ora, si accascia a terra e muore. In pochissime ore le autorità riescono ad appurare che il black-out è stato il risultato di un attacco coordinato a diverse centraline elettriche sparse sul territorio comunale e che il sindaco è stato ucciso. Ripristinata finalmente la corrente, anche il sindaco di Parigi, ospite del collega lombardo, viene fulminato nella sua camera d’albergo.

Il caso viene affidato all’ispettore Loris Sebastiani, coadiuvato dai suoi abituali sottoposti, oltre che dai colleghi francesi e dall’amico giornalista-hacker Enrico Radeschi, a sua volta affiancato da Diego Fuster, studente di giornalismo, idealista, appassionato di luoghi comuni.

Le indagini degli inquirenti puntano in svariate direzioni. I centri sociali appaiono fin da subito coinvolti nel balck-out ma pare improbabile che possano avere a che fare anche con gli omicidi. C’è forse un serial killer a caccia di sindaci? O forse il movente va cercato negli interessi commerciali messi a rischio dalle riforme promosse dal primo cittadino? In tal caso però perché uccidere anche il collega francese? Sbrogliare la matassa non sarà cosa semplice ed ancora una volta il contributo di Radeschi alle indagini sarà fondamentale, sebbene il giornalista abbia non poche gatte da pelare anche sul piano strettamente personale.

GIUDIZIO

Il quarto romanzo incentrato sul personaggio di Enrico Radeschi è probabilmente il più pop della saga. I capitoli sono tutti piuttosto brevi e ciascuno si apre con la scelta di un azzeccatissimo brano musicale di sottofondo. Le piste investigative sono numerose e non eccessivamente approfondite il che da un lato consente al lettore di seguire agevolmente il procedere dell’indagine e dall’altro velocizza non poco il ritmo narrativo. I personaggi sono giusto pennellati ma i fan già li conoscono e i nuovi lettori riescono comunque a coglierne gli aspetti fondamentali. La duplice ambientazione, quella milanese e quella parigina, sono entrambe accurate senza diventare pesanti.

Un giallo decisamente piacevole (anche se non il migliore della saga).

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