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KATE SUMMERSCALE: “OMICIDIO A ROAD HILL HOUSE”

KATE SUMMERSCALE

Kate Summerscale è nata in Inghilterra nel 1965 ma ha trascorso infanzia e adolescenza in giro per il mondo, soprattutto in Giappone ed in Cile. Dopo aver conseguito una doppia laurea in giornalismo, prima ad Oxford e poi a Stanford, si è definitivamente stabilita a Londra, dove vive ancora oggi con il figlio. La Summerscale ha lavorato ed ancora collabora con numerose testate giornalistiche (The Daily Telegraph, The Guardian e The Sunday Telegraph) ed ha vinto numerosi premi come saggista e biografa.

OMICIDIO A ROAD HILL HOUSE

Wiltshire, Inghilterra, 1860.

A Hill House, signorile residenza nei pressi del paesino Road, risiede la famiglia Kent. Samuel Kent, il capo famiglia, è uno dei vice ispettori delle fabbriche di zona ed è sposato in seconde nozze con Mary Pratt. La Pratt era stata governante e bambinaia durante il primo matrimonio di Kent e sulla loro relazione in passato c’erano state molte chiacchiere, tanto più che i due non avevano aspettato molto a sposarsi una volta morta la prima signora Kent. Nel 1860 Mary è incinta del loro quarto bambino, dopo Mary Amelia, Saville ed Eveline. A Hill House soggiornano anche i figli di primo letto di Samuel: Mary Ann ed Elizabeth, entrambe grandi, in pianta stabile, Constance e William, adolescenti, solo nei periodi in cui la scuola è chiusa (il figlio più grande è ufficiale di marina ed intrattiene con la famiglia solo rapporti superficiali). Infine, dormono alla villa anche una domestica, una cuoca e la bambinaia, Elizabeth Gough. Una seconda cameriera ed il giardiniere con due aiutanti invece vivono in paese.

Nella notte fra sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, il piccolo Saville viene prelevato dalla culla nella nursery e barbaramente ucciso. L’omicidio viene scoperto la mattina successiva ed immediatamente le autorità locali si attivano per indagare sul delitto. Il caso viene gestito dal Sovrintendente Foley di Trowbridge (città vicina a Road) e dal Capitanto Meredith della polizia del Wiltshire. In un primo momento ovviamente si ipotizza che l’assassinio sia stato commesso da qualcuno introdottosi in casa dall’esterno ma, ben presto, appare chiaro come il responsabile non possa in alcun modo essere un intruso: l’omicida è uno dei dodici residenti superstiti. Sebbene si sia ormai in piena epoca vittoriana ed il metodo scientifico stia cominciando a diffondersi in tutti i più diversi contesti, i primi rilievi, gli interrogatori e le perquisizioni vengono effettuati in modo goffo, senza nessuna pretesa di rigore. Sia Foley che Meredith ad ogni modo si convincono che i responsabili dell’accaduto siano la bambinaia ed il capo famiglia, sorpresi dal bambino in atteggiamenti compromettenti. Nessuna prova concreta però supporta la loro tesi.

A due settimane dal delitto viene convocato l’Ispettore Jonathan Whicher della neo nata squadra investigativa di Scotland Yard, già ben noto per aver risolto numerosi casi eclatanti nel corso della sua carriera, utilizzando nuove tecniche investigative ed il metodo deduttivo.

Giunto a Road, l’Ispettore ripete rilievi e interrogatori, evidenzia il pessimo lavoro svolto dalle autorità locali ed individua il colpevole in tempo record. Si tratta di Costance, una delle figlie adolescenti di primo letto, mossa da folle gelosia per il diverso trattamento riservato ai figli di Samuel e Mary piuttosto che a quelli della prima moglie di Kent. Wicher tuttavia ha dalla sua solo indizi, nessuna prova certa. Inoltre la sua teoria è in evidente contraddizione con quanto sostenuto dalle autorità locali ed anche la stampa, che in passato lo aveva osannato, ora lo osteggia vista la difficoltà di immaginare un’adolescente nei panni di una feroce assassina.

Il caso resta insoluto. L’ispettore torna a Londra con la carriera distrutta e l’intero clan dei Kent viene malvisto dalla popolazione.

Solo cinque anni più tardi Constance, dopo un periodo trascorso in ritiro spirituale, confesserà il delitto e verrà condannata, consentendo a tutte le altre persone coinvolte di liberarsi dal peso dell’accaduto e ricominciare dunque a vivere.

GIUDIZIO

Il libro della Summerscale non è un romanzo ma un saggio. L’autrice infatti ricostruisce un noto fatto giudiziario realmente accaduto servendosi dei documenti ufficiali, degli articoli di giornale dell’epoca e di numerosi resoconti pubblicati negli anni immediatamente successivi al delitto. Partendo da dati certi sottolinea inoltre in che modo l’omicidio di Road e il carattere delle persone coinvolte furono d’ispirazione per i primi giallisti, da Dickens a Collins, che attinsero a piene mani ai delitti dell’epoca e agli investigatori di Scotland Yard per creare intrecci e personaggi. Lo studio è sicuramente interessante e l’autrice è indubbiamente abile e preparata. Per un’appassionata di romanzi come me però la lettura è risultata incredibilmente noiosa e pesante. Lo consiglio dunque solo agli amanti del genere, non è un libro adatto all’evasione.

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