recensioni

Stephen King “Revival”

STEPHEN KING

Stephen Edwin King è nato a Portland nel 1947. E’ uno degli scrittori statunitensi più famosi e prolifici dei nostri tempi: dalla fine degli anni ’60 ad oggi ha pubblicato all’incirca ottanta opere. I suoi romanzi rientrano nel genere Fantasy o nell’Horror. Il pubblico lo ha sempre amato, come dimostra il fatto che da moltissimi suoi libri siano state ricavate trasposizioni cinematografiche o televisive. Al contrario, la critica a lungo lo ha definito in maniera dispregiativa e solo a partire dagli anni ’90 ha iniziato a rivalutarlo.
King vive a Bangor, nel Maine. E’ sposato dal 1971 con la poetessa Tabitha Jane Spruce e i due hanno tre figli, tutti, a loro volta, scrittori.
Salvo un periodo buio negli anni ’80, in cui aveva sviluppato una dipendenza dalle droghe, e la fase di guarigione successiva ad un grave incidente d’auto negli anni ’90, King è da sempre un esempio di dedizione al lavoro, infatti la sua rigida scaletta relativa ai tempi di scrittura giornalieri è proverbiale.

REVIVAL

Anni ’60. Jamie Morton è un bambino di sei anni. Vive in un paesino americano con la sua numerosa ed affettuosa famiglia. In un pomeriggio di inizio estate, si presenta a casa di Jamie il nuovo pastore, Charles Jacobs. Il Ministro ha ventiquattro anni, tantissimo entusiasmo, una fede profonda ed una vera e propria passione per l’elettricità, i suoi misteri ed i suoi usi. Jacobs è felicemente sposato ed ha un bambino piccolo.
Il pastore si inserisce bene nella compagine sociale del paesino e per diversi anni guida con successo la comunità locale fino a quando un evento traumatico non lo sconvolge al punto da fargli perdere la fede. A quel punto Jacobs lascia il paese e fra i pochi che vanno a salutarlo c’è Jamie, ormai adolescente.
Gli anni passano e dopo circa un ventennio i due si incontrano di nuovo. Ovviamente entrambi sono molto cambiati ma se Jamie si è complicato non poco la vita, Charles è diventato addirittura pericoloso.
C’è una nuova separazione che si protrae per quindici anni durante i quali la vita di Jamie si normalizza e si assesta in una tranquilla e soddisfacente routine.
Ma i due protagonisti sono destinati ad incontrarsi ancora e questa volta Jamie resta davvero invischiato nella vita di Charles e nel suo grande e folle progetto che finirà con il coinvolgerlo personalmente e, addirittura, rischierà di sconvolgere il mondo intero così come noi lo conosciamo.

GIUDIZIO

Considerata la prolificità di King non deve meravigliare il fatto che nei romanzi recenti sia facile rintracciare elementi e tendenze già presenti in quelli più vecchi. Parlando di “Revival” del 2014 il titolo stesso sottolinea questo legame. Direi che ci sono evidenti richiami sia a “Joyland” per quanto concerne l’aspetto del romanzo di formazione, sia a “Duma Key” ed a “The Dome” in rapporto all’aspetto sovrannaturale. Quanto poi all’idea di un “agente del cambiamento” si tratta di una tematica così ricorrente che l’elenco degli altri romanzi in cui è presente sarebbe davvero troppo lungo. Infine non va sottovalutato neppure l’elemento biografico relativamente al problema della dipendenza da droga ed alla colonna sonora che accompagna tutta la narrazione.
Fatta questa premessa, il romanzo non è certo privo di originalità. Lo stile è quello tipico di King: una scrittura sicura e ricca di particolari mai prolissi o inutili ma fondamentali per la credibilità del racconto. I personaggi sono magistralmente costruiti e conquistano fin dalle prime pagine.
In conclusione, non il miglior romanzo dell’autore ma un volume comunque valido, anche se personalmente ho molto apprezzato la prima parte mentre sono rimasta piuttosto delusa dal finale.

Revival

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