recensioni

Stefania Bertola “Solo Flora”

STEFANIA BERTOLA

Stefania Bertola è nata a San Mauro Torinese nel 1952. La sua attività lavorativa è assai articolata: è traduttrice (per esempio si è occupata dei libri di Philip Roth), autrice radiofonica (ha realizzato “Titanic(a)” e “Clic” per Rai Radio 2 e “La Bomba” per Radio Deejay), sceneggiatrice (“I Cesaroni” ed “Elisa di Rivombrosa”) e scrittrice.

Ha pubblicato due saggi, una collana di racconti, un libro per ragazzi e 9 romanzi del genere chick lit, cioè dei romanzi rosa fortemente umoristici, con protagoniste donne forti e con un’attiva vita professionale. Ho letto tutti i suoi romanzi, tranne il primissimo, del 1989 “Luna di Luxor” e, eccezion fatta per “Romanzo rosa” del 2012 che proprio non mi è piaciuto, li consiglio tutti: “Ne parliamo a cena”, “Aspirapolvere di stelle”, “Biscotti e sospetti”, “A neve ferma”, “La soavissima discordia dell’amore”, “Ragazze mancine” ed il recente “Ragione e sentimento”, una splendida rivisitazione del famoso libro di Jane Austin (già recensito qui nel blog).

“Solo Flora” è il suo primo Young Adults.

SOLO FLORA

Flora ha 15 anni e deve iscriversi al secondo anno del Liceo artistico. Vive a Genova con la madre single e da un anno fa coppia con Leo, sedicenne di Torino.

Poco prima dell’inizio del nuovo anno scolastico la madre di Flora, biologa marina, ottiene un importantissimo lavoro … in Australia! Per Flora si tratta di una vera e propria tragedia: 12 mesi costretta dall’altra parte del mondo, lontana dagli amici e, soprattutto, da Leo. Così quando le viene offerta la possibilità di non partire con la madre per l’Australia, ma di passare l’anno a casa della zia, in un paesino vicino a Chivasso e a 20 Km da Torino, Flora accetta di buon grado.

Il paesino però è San Mirtillo, uno dei 27 comuni italiani abitati dai DP, cioè dai Different People, creature di diversa natura ma tutte magiche!

Flora dunque si sistema a casa della zia Limoncina (unica DP della famiglia) ma l’impatto con il mondo magico non è facile: pur condividendo la stessa nazione ed essendo a conoscenza gli uni degli altri, DP e Normal tendono a vivere esistenze separate. Dai DP nascono solo altri DP, dai Normal può nascere un DP che, con la maggiore età, lascia puntualmente la famiglia d’origine per aggregarsi alla comunità magica più vicina. Non vi sono scontri ma diffidenza reciproca.

Se poi ti ritrovi Normal in una scuola superiore piena di DP, la situazione è particolarmente spinosa. E se per giunta di invaghisci, ricambiata, del ragazzo di una Fata allora sei proprio nei guai. Dulcis in fundo se un’arte divinatoria ti identifica come salvatrice del paese davvero non hai scampo.

GIUDIZIO

Lo spunto del romanzo della Bertola non è certo particolarmente nuovo e San Mirtillo non ha nemmeno la metà del fascino di Hogwarts. L’intreccio invece è originale, lo stile esuberante, il lessico divertente, i personaggi spassosi. Insomma, ancora una volta, la Bertola non delude e fa centro pieno. Il lungo racconto è pieno di brio e colmo di tutto quello che coinvolge i ragazzi: gli amori adolescenziali, gli sbalzi umorali, i dubbi in tema di sesso, le priorità chiare (fra un anno in Australia ed uno in provincia di Chivasso a 20 km dall’innamorato … ). E sotto l’allegoria risalta chiara anche l’idea dell’importanza del diverso e della responsabilità che deriva dalle proprie abilità. Il finale lascia spazio ad un sequel: io ci spero tanto!

Solo Flora

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