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Tempo di libri

Venerdi 21 Aprile alle 10.30 mio marito ed io siamo usciti di casa, a Casorezzo, alla volta di “Tempo di Libri”, la nuova versione del “Salone del Libro di Milano” (cioè quella scaturita da tutte le polemiche autunnali e dalla rottura con Torino).

Il Salone era allestito nello spazio espositivo Rho-Fiera: distanza totale da casa nostra 20 Km sulla A4 in direzione Venezia. Ci aspettavamo di arrivare nel giro di 15 minuti, salvo problemi di traffico. In autostrada non c’era praticamente nessuno (complice il lungo ponte del 25 Aprile), per cui abbiamo raggiunto l’uscita Rho-fiera davvero in un batter d’occhio, ma, a quel punto, sorpresa: la strada era interrotta per lavori! Del resto quale momento migliore di un Salone del Libro per fare i lavori sulla strada che porta alla Manifestazione?! Basiti, siamo usciti dall’autostrada e abbiamo individuato un cartello con l’indicazione “Deviazione”: pimpanti lo abbiamo seguito … e abbiamo girato in tondo per 40 minuti! Alla fine, esasperati, siamo andati a Milano, abbiamo imboccato l’autostrada da Venezia verso Torino e siamo finalmente riusciti ad arrivare.

Il parcheggio era lo stesso che avevamo usato due anni fa in occasione dell’Expo … sì ma che differenza in termini di affluenza! All’epoca avevo dovuto addirittura prenotare online il posto, stavolta abbiamo trovato subito e nei primi spazi.

Non ero mai stata a Rho-Fiera e devo dire che lo spazio espositivo mi è molto piaciuto: moderno, quasi avveniristico, di ampio respiro e pieno di servizi. Il Salone del Libro occupava i padiglioni 2 e 4.

Non sapevo bene cosa aspettarmi dalla Manifestazione quando avevo acquistato i biglietti online, negli anni scorsi non ero mai riuscita ad andare al Salone di Tornio. Ritenevo però che ci sarebbe stato una qualche contatto diretto fra il pubblico e gli editori. Infatti mi ero preparata a dirne quattro agli esponenti di diverse Case in merito alla terribile abitudine, tutta italiana, di iniziare a pubblicare le serie e interromperle poi a metà, vedi Evanovich, Heyer, Graham, ecc. Al contrario, mi sono semplicemente ritrovata in un’immensa libreria, suddivisa per case editrici invece che per argomenti. E’ vero che in programma c’erano numerose conferenze di svariati autori, ma nessuna possibilità di un confronto diretto con gli editori che era quello in cui io avevo sperato.

Ad ogni modo con mio marito abbiamo passato diverse ore piacevoli, girovagando tra gli stand in tutta tranquillità. Da anni io mi servo di un e-book reader per cui di rado entro in qualche libreria tradizionale. Il mio lettore è della Kobo e acquisto i romanzi dal loro sito, che è fatto veramente male! O almeno è fatto male per quanto riguarda la vetrina dei libri consigliati: mi vengono regolarmente proposti romanzi che ho già letto o che assolutamente non corrispondono ai miei gusti. Scelgo i libri da leggere prendendo spunto dalle recensioni che trovo sui giornali o perché si tratta di autori che pubblicano a scadenze più o meno fisse o perché suggeritimi da altri appassionati lettori. Il fatto dunque di poter trascorrere svariate ore ad appuntarmi titoli interessanti che altrimenti mi sarebbero sfuggiti è stato un bene.

Ci tengo però a ribadire che, a mio giudizio, si è persa una bella occasione per mettere a confronto pubblico ed editori.

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