recensioni

CHRISTOPHER BOLLEN “UN CRIMINE BELLISSIMO”

CHRISTOPHER BOLLEN

Christopher Bollen è nato nel 1975, è cresciuto in Ohio, a Cincinnati, si è laureato alla Columbia e vive a New York.

E’ un giornalista di successo: ha lavorato come redattore ed autore per riviste prestigiose come “Interview Magazine”, “Artforum” e “The New York Times”.

Ha pubblicato quattro romanzi: “Lighthing people” del 2011, “Orient” del 2015, “The Destroyers” del 2017, premiato con il “Bad Sex in Fiction Award”, ed “Un crimine bellissimo” del 2020. Solo “Orient” ed “Un crimine bellissimo” sono stati tradotti in italiano.

UN CRIMINE BELLISSIMO

Nick Brink è cresciuto in un contesto provinciale e piccolo borghese. A venticinque anni però è un vero newyorkese di bell’aspetto, che ama flirtare con altri giovani gay, pur rimanendo poi fedele al fidanzato Ari, un agiato e quotato antiquario di mezz’età.

Clay Guillory è un omosessuale trent’enne di colore. Cresciuto nella Grande Mela in una famiglia proletaria ma con all’attivo importanti studi d’arte (fra cui uno stage veneziano), è stato a lungo legato (seppur platonicamente) a Freddy Van der Haar, dalla cui morte ha ereditato poche proprietà immobiliari, fortemente trascurate, ed un’infinità di debiti.

Nick e Clay si incontrano per la prima volta al funerale di Freddy e si rivedono quando Clay porta ad Ari alcuni argenti dei Van der Haar per una valutazione. In poco tempo i due ragazzi si innamorano e decidono di mettere in piedi una truffa per risollevare la situazione finanziaria di Clay ed iniziare una nuova vita insieme. Teatro del pericoloso gioco sarà Venezia, vittima predestinata Richard Forsyth West, un neo arricchito da sempre ossessionato dai Van der Haar e con un conto in sospeso nei confronti di Clay dai tempi del suo soggiorno italiano.

Ingannare uno spregiudicato uomo d’affari però non è cosa semplice, soprattutto se ci si lascia prendere dall’avidità e le truffe sono spesso alla mercé del caso: il fato sarà benevolo o crudele con i due giovani amanti?

GIUDIZIO

“Orient” non mi aveva del tutto convinta ma aveva alcuni aspetti positivi e quindi ho voluto dare a Bollen una seconda possibilità. Ho sbagliato. “Un crimine bellissimo” è un romanzo indicibilmente noioso. Lo stile è elegante, quasi ricercato ma freddo e poco coinvolgente. Le descrizioni sono eccessive, pedanti e troppa parte del racconto è riservata alle dissertazioni artistiche. L’intreccio noir è poco avvincente e i tempi della narrazione sono scanditi male. Solo l’approfondimento psicologico dei personaggi risulta coerente ma comunque nessuno dei protagonisti riesce a conquistare veramente il lettore. Dubito che darò a questo autore un’altra chance.

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