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JEFFREY ARCHER: “CHI NULLA RISCHIA (LE INDAGINI DI WILLIAM WARWICK 1)”

JEFFREY ARCHER

Jeffrey Howard Archer, è nato a Londra nel 1940 ma ha trascorso tutta la sua giovinezza nel Somerset, a Weston-Super-Mare, paese di cui detiene la baronia. Ottimo studente (come dimostra la borsa di studio ottenuta per la Wellington School), da ragazzino è però anche stato vittima di bullismo. Dopo la laurea a Oxford in Lingua e Letteratura Inglese, ha svolto numerosi lavori (in particolare è stato un apprezzato insegnante) e poi si è dato agli affari pubblici. La sua carriera politica ha subito alti e bassi (anche a causa di problemi d’ordine giudiziario) ma comunque Archer è stato membro attivo del Partito Conservatore per vent’anni, arrivando a ricoprire il ruolo di vice presidente durante il governo Thatcher e diventando, nel 1992, pari del Regno alla Camera dei Lords. Nel 1999 si è candidato come sindaco di Londra ma, durante la campagna elettorale, è stato travolto da uno scandalo che ha segnato la fine della sua carriera politica.

Archer ha iniziato a scrivere e pubblicare racconti e romanzi alla fine degli anni ’70. E’ un autore estremamente prolifico, non molto apprezzato dalla critica (i suoi detrattori addirittura sostengono che lui si limiti a firmare ma che a scrivere siano altri: la sua segretaria, il suo editor, qualche ghost writers e chi più ne ha più ne metta) ma amato dal pubblico, come dimostra il fatto che sia uno degli scrittori più ricchi del mondo.

La serie di gialli con protagonista il poliziotto William Warwick è una sorta di spinoff della saga dei Clifton visto che uno dei personaggi principali di quella saga diventava un famoso scrittore proprio per la pubblicazione di numerosi mistery incentrati su William Warwick.

CHI NULLA RISCHIA (WARWICK 1)

Sebbene di origini altolocate, il giovane William Warwick decide di entrare in polizia e, addirittura, di fare carriera partendo dal gradino più basso della scala gerarchica, ovvero poliziotto di quartiere, senza neppure approfittare della sua prestigiosa laurea che gli consentirebbe di iniziare da sottoufficiale.

Ha in effetti la fortuna di affiancare un grande poliziotto che in dodici mesi gli trasmette le conoscenze di un’intera vita sulla strada, prima di essere brutalmente ucciso durante un’azione.

Essendosi comunque fatto notare dai superiori, viene assegnato come detective all’Unità Arte e Antichità.

I primi casi che lo coinvolgono sono quelli relativi alla vendita di opere con gli autografi falsi di grandi scrittori, un losco traffico di vecchio argento spacciato per un antico tesoro nautico e, soprattutto, il tentativo di recuperare un celebre Rembrandt trafugato sette anni addietro dal Fitzmolean Museum presumibilmente su commissione di un noto ma losco collezionista.

E proprio durante l’indagine relativa al Rembrandt, Warwick incontra e si innamora follemente di una delle curatrici del Fitzmolean, la bella e colta Beth Rainsford, che ricambia sicuramente i suoi sentimenti ma, di sicuro, gli nasconde qualcosa del suo passato.

Il brillante detective riuscirà a risolvere i suoi casi, anche se non sempre alla scoperta della verità corrisponderà la giusta contropartita, proprio come avviene nel mondo reale.

GIUDIZIO

Il primo romanzo della serie su William Warwick è un mistery insolito: non una detective story ma la storia di un detective, come l’ha definita lo stesso Archer. L’intreccio è articolato, dal momento che le indagini sono diverse e spesso corrono parallele fra loro. I personaggi sono ben delineati. Lo stile piacevole. La parte più interessante del romanzo è sicuramente quella finale, relativa allo svolgimento dei processi. I primi capitoli sono invece piuttosto lenti e non mi hanno particolarmente colpita. Occorrerà leggere il secondo volume per capire in che modo l’autore intende sviluppare la saga.

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