recensioni

ALEX MARWOOD “NON FIDARTI DI LORO”

ALEX MARWOOD

Alex Marwood è lo pseudonimo usato da una giornalista inglese di mezza età per pubblicare i suoi thriller: “The wicked girls” del 2012, “Gli insospettabili delitti della casa in fondo alla strada”del 2013, “Oscuri segreti di famiglia” del 2016 e “Non fidarti di loro” del 2020. Tutti i romanzi hanno ricevuto critiche positive ed un buon riscontro fra i lettori. In particolare i primi due sono stati candidati a numerosi premi e ne hanno vinto uno ciascuno. James Franco ha anche acquistato i diritti del secondo per realizzare una trasposizione cinematografica. Sul terzo romanzo sia Angela Marsons che Stephen King hanno rilasciato commenti entusiastici. L’ultimo, a poche settimane dalla pubblicazione, sta scalando tutte le classifiche internazionali.

NON FIDARTI DI LORO

Nel 1995 Alison Maxwell ha 17 anni. Vive con i genitori e la sorella decenne Sarha a Finbrough ed è membro della congregazione evangelista. Il rigido formalismo religioso dei genitori però sta stretto all’adolescente che infatti rimane incinta e scappa di casa. Nasce Romy. Madre e figlia passano alcuni mesi vagabondando nel circuito dei festival e dei concerti, quindi incontrano Vita ed entrano a far parte della setta dell’Arca. Romy, ancora in fasce, mantiene il suo nome, Alison diventa Somer.

L’Arca è una comunità dove si predica e ci prepara all’Apocalisse imminente. E’ guidata da Lucien Blake e dalla sua compagna Vita e gestita da rigide regole tutte tese a creare un sistema autosufficiente e fondato su quanto ci si può procacciare in maniera naturale, senza ricorrere alla tecnologia. Gli adepti non hanno alcun contatto con il mondo esterno, con i Morti. Vivono isolati, si preparano ed attendono. Nel corso degli anni però la vita all’interno della comunità cambia, soprattutto a causa della convinzione secondo cui sarà uno dei figli che Lucien di volta in volta ha con le diverse donne della comunità ad essere il Prescelto, cioè il successore che dovrà guidare l’Arca dopo la morte del padre.

Le lotte intestine fra i figli di Lucien portano ad un’immane tragedia. E’ così che il mondo viene a sapere dell’Arca e scopre l’esistenza dei pochi sopravissuti, fra cui Romy ed i suoi due fratellastri, Eden ed Ilo. I tre ragazzi vengono prima presi in consegna dai servizi sociali, quindi affidati a Sarha.

Sarha, dopo un matrimonio infelice, la morte dei genitori e lo scioglimento della congregazione evangelica, è tornata a vivere nella lugubre casa di famiglia a Finbrough e fa la segretaria presso la scuola locale. In un primo momento è restia a prendere con sé i figli della sorella ma in breve tempo si affeziona ai nipoti. L’inserimento dei ragazzi nella società però presenta non poche difficoltà tanto più che tutti e tre sono ancora legati alla convinzione che il mondo stia per finire ed hanno un piano preciso per sopravvivere.

GIUDIZIO

Il nuovo romanzo della Marwood è notevolmente diverso rispetto ai precedenti. Non sono neppure sicura si possa parlare di un vero e proprio thriller. E’ certamente un racconto pervaso da una vena angosciosa che il lettore percepisce chiaramente ma manca una vera e propria trama gialla. La storia spinge piuttosto a riflettere sulla realtà delle sette e degli estremismi in genere. L’espediente narrativo di modificare il punto di vista del narratore che si concentra ora su questo ora su quel protagonista consente al lettore di calarsi in prima persona nel racconto e di farsi davvero coinvolgere emotivamente. Un romanzo insolito, potente che lascia con l’amaro in bocca.

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