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JEFFREY ARCHER: “LA SAGA KANE – ROSNOVSKI”

JEFFREY ARCHER

Jeffrey Howard Archer, è nato a Londra nel 1940 ma ha trascorso tutta la sua giovinezza nel Somerset, a Weston-Super-Mare, paese di cui detiene la baronia. Ottimo studente (come dimostra la borsa di studio ottenuta per la Wellington School), da ragazzino è però anche stato vittima di bullismo. Dopo la laurea a Oxford in Lingua e Letteratura Inglese, ha svolto numerosi lavori (in particolare è stato un apprezzato insegnante) e poi si è dato agli affari pubblici. La sua carriera politica ha subito alti e bassi (anche a causa di problemi d’ordine giudiziario) ma comunque Archer è stato membro attivo del Partito Conservatore per vent’anni, arrivando a ricoprire il ruolo di vice presidente durante il governo Thatcher e diventando, nel 1992, pari del Regno alla Camera dei Lords. Nel 1999 si è candidato come sindaco di Londra ma, durante la campagna elettorale, è stato travolto da uno scandalo che ha segnato la fine della sua carriera politica.

Archer ha iniziato a scrivere e pubblicare racconti e romanzi alla fine degli anni ’70. E’ un autore estremamente prolifico, non molto apprezzato dalla critica (i suoi detrattori addirittura sostengono che lui si limiti a firmare ma che a scrivere siano altri: la sua segretaria, il suo editor, qualche ghost writers e chi più ne ha più ne metta) ma amato dal pubblico, come dimostra il fatto che sia uno degli scrittori più ricchi del mondo.

Quella incentrata sulle famiglie Kane e Rosnovski è stata la sua prima saga, una trilogia iniziata con “La miglior vendetta” e continuata con “Volere è potere” e “Non fu mai gloria”.

LA SAGA DI KANE E ABEL

La miglior vendetta (1906- 1967)

18 Aprile 1906, a Slonim, in Polonia, una donna partorisce in un bosco, da sola, e muore dando alla luce un maschietto. Il piccolo viene soccorso da uno dei figli del guardiacaccia del barone Rosnovski e trascorre i suoi primi anni di vita insieme alla famiglia che lo ha accolto in una casa povera ma tutto sommato serena in mezzo alla foresta. Si distingue in fretta dagli altri bambini di casa e a scuola primeggia grazie ad un intelligenza ben al disopra della media. Scoperto di essere stato adottato, accetta di buon grado la proposta del barone di andare a vivre al castello, per essere di compagnia e sprone al figlio, scoprendo così un mondo di lusso e ricchezza ma anche di opportunità.

Con l’avvento della prima guerra mondiale e l’invasione della Polonia però tutti i progetti del ragazzo su un futuro glorioso paiono infrangersi e inizia per lui un lungo e dolorosissimo calvario che si concluderà solo molti anni dopo e che lo vedrà emigrato negli Stati Uniti. E’ da qui che l’ormai giovanotto chiamato Abel Rosnovsky inizierà una sfolgorante carriera in ambito alberghiero e che porterà la sua vita ad intrecciarsi con quella di William Lowell Kane.

18 Aprile 1906, a Boston, in Massachusetts, nel miglior ospedale della città, in seno ad una prestigiosa famiglia di banchieri, nasce William Lowell Kane. Educato con amore ma anche con solidi principi e con un ferreo senso del dovere e dell’etica del lavoro e rimasto orfano appena adolescente, William non tarda certo a sfoderare tutte le sue doti e le sue virtù e ancora giovanissimo si fa notare nel mondo degli affari, diventando un banchiere innovativo e brillante, in grado di traghettare la banca di famiglia verso un radioso futuro sebbene sulla sua strada numerosi siano gli ostacoli, a cominciare dalle insidie della guerra, per finire con un astuto e implacabile avversario: Abel Rosnovski.

Volere è potere (1934- 1995)

Florentyna Rosnovski ha ereditato dalla madre la bellezza e dal padre l’intelligenza, la caparbietà e l’ intuito. Queste doti naturali, unite alla miglior istruzione possibile ed al notevole patrimonio, sono le giuste premesse per una carriera certamente brillante. E Florentyna non tarda certo a mostrare le sue inclinazioni: nonostante l’interesse per l’ambito alberghiero ed un notevole gusto in fatto di moda, è evidente, fina dalla giovane età, che la sua passione sia la politica.

Formatasi dunque passando da un hotel Baron all’altro, dopo essersi sposata, contro il volere paterno, con il brillante rampollo Kane ed aver fondato una catena di boutique di alta moda, è inevitabile che approdi appunto al mondo politico ed inizi un percorso che potrebbe addirittura portarla a coronare il suo sogno d’infanzia: diventare Presidente degli Stati Uniti.

Non fu mai gloria (1997- 1999)

Passata dalla vicepresidenza alla presidenza a causa della morte improvvisa del Presidente, con le elezioni successive Florentyna viene riconfermata dal popolo americano. Ma proprio mentre Lei presta il giuramento sulla costituzione, forze oscure si attivano per eliminarla il prima possibile.

A distanza di due anni, mentre alle Camere si combatte per l’approvazione di un importante progetto di legge sul controllo delle armi, fortemente voluto dalla Kane, un complotto è in atto perché muoia prima della votazione finale. Alcuni agenti FBI scoprono per puro caso quale sarà il giorno dell’attentato. Due vengono subito uccisi, il terzo, Mark Andrews, riesce a riferirne i dettagli al capo dell’agenzia e i due, insieme, iniziano una corsa contro il tempo per sventare il piano in tempo utile e catturare esecutori e mandanti.

GIUDIZIO

Primo romanzo piacevolissimo e rapido da leggere. Stile asciutto ma non asettico e con eccellente costruzione dei personaggi. Mancanza di originalità non avvertita perché intreccio comunque avvincente.

Secondo romanzo in gran parte ripetitivo per tutta la prima parte per poter essere compreso anche da chi non abbia letto il primo volume. Assai lento ed ostico nella seconda parte, interamente dedicata alla vita politica della protagonista, con descrizioni spesso troppo tecniche e dettagliate relative al funzionamento di Camera e Senato negli Usa. Deludente soprattutto in relazione al primo libro della saga.

Terzo romanzo rientra nella saga solo per modo di dire: in realtà si tratta di una spy story che vede come protagonista principale un agente FBI. E’ sufficientemente veloce e ben scritto ma coglie di sorpresa il lettore e comunque tralascia di approfondire il vero mandante, cioè la parte più interessante. Deludente.

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