recensioni

Christopher Bollen “Orient”

CHRISTOPHER BOLLEN

Christopher Bollen è nato nel 1975, è cresciuto in Ohio, a Cincinnati, si è laureato alla Columbia e vive a New York.
E’ un giornalista di successo: ha lavorato come redattore ed autore per riviste prestigiose come “Interview Magazine”, “Artforum” e “The New York Times”.
Ha pubblicato tre romanzi: “Lighthing people” del 2011, “Orient” del 2015 e “The Destroyers” del 2017, premiato con il “Bad Sex in Fiction Award”.

ORIENT

Orient è una ridente cittadina posizionata sulla punta più estrema di Long Island. Pur essendo vicina ai famosi Hamptons, è rimasta a lungo al di fuori del circuito turistico dei ricchi e famosi e solo di recente la comunità di artisti ed intellettuali newyorkesi ha iniziato a notarla e ad acquistarvi proprietà.
La popolazione locale non vede di buon occhio i nuovi arrivati, li considera anzi un pericolo per le abitudini e le tradizioni locali strenuamente difese dal potente Comitato Storico, contrario anche alle più elementari forme di progresso quali, ad esempio, un acquedotto pubblico.
Sul finire di un’estate del terzo millennio l’architetto Paul, single, di mezza età, da anni residente a New York, torna alla casa natale insieme a Mills, diciannovenne dal passato discutibile, che ha preso sotto la sua ala con l’intenzione di offrirgli la stabilità necessaria per ottenere dalla vita una vera opportunità. I pettegolezzi sul nuovo arrivato dilagano in città alla velocità della luce. I più bigotti paiono addirittura preoccupati dal suo arrivo ma la piccola comunità di artisti che si è da poco stabilita ad Orient invece lo accoglie con calore. In particolare Mills trova un’amica in Beth, ex pittrice nata e cresciuta ad Orient e tornata in città con il marito, famoso artista rumeno, dopo anni trascorsi a New York. Il ragazzo inoltre si avvicina al figlio dei vicini di casa, Tommy, adolescente infelice e tormentato.
Poco dopo l’arrivo di Paul e Mills, sulla spiaggia di Orient, alcuni cacciatori rinvengono un animale mostruoso che parrebbe il frutto di esperimenti genetici della vicina Plum Island, da anni sede di un laboratorio governativo. Inoltre fra i residenti si verificano alcune morti piuttosto insolite.
La paura inizia a dilagare. Il Comitato storico serra i ranghi nella speranza di introdurre alcune norme che preservino la città. Il titolare di una società di security inizia a pubblicizzare non solo i normali allarmi ma anche analisi accurate di acque e terreni. La stessa comunità artistica inizia ad augurarsi che da fuori non arrivino nuovi outsider.
Quando poi si verifica un grave incendio doloso appare evidente che qualcosa di davvero molto strano e pericoloso sta avvenendo ad Orient. La polizia inizia le sue indagini e Mills e Beth seguono una loro pista, con l’intento di allontanare i sospetti da Mills che la gente del posto inizia ad additare come responsabile. Mano a mano che le indagini procedono i due amici portano alla luce tutti i più sordidi segreti della cittadina, sia quelli relativi ai vecchi residenti che quelli legati alla comunità degli artisti, fino a svelare una realtà decisamente complessa e sorprendente.

GIUDIZIO

“Orient” è stato acclamato dalla stampa di settore e presentato come una via di mezzo fra un romanzo alla Fitzgerald ed un giallo della Christie, come un thriller letterario dallo stile forbito, dall’accurata introspezione e dall’intreccio impeccabile.
Io ritengo che tutto questo entusiasmo sia fuori luogo. Il romanzo è incredibilmente corposo (circa settecento pagine) e tutta la prima metà mi è parsa decisamente noiosa. L’approfondimento psicologico dei personaggi è eccessivo ed addirittura contraddittorio in alcuni casi e praticamente assente in altri. I personaggi secondari sono moltissimi e il lettore di volta in volta fatica a tenerli a mente. L’intreccio è pieno di false piste che rimangono inesplorate ed inutilizzate. Il finale è sì sorprendente ma troppo sbrigativo rispetto al resto della storia. I soli elementi davvero positivi sono le descrizioni che fanno della stessa Orient una sorta di personaggio e la riflessione sul mondo dell’arte ai giorni nostri, con gli artisti influenzati e talvolta perfino soggiogati dalla domanda esterna e dal desiderio di guadagno. Davvero interessante poi il tema della paura che permea l’intero romanzo con tutte le sue sfaccettature.

Orient

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