diario di bordo

Una ricerca negli armadi di mamma

Sabato 18 marzo ’17.

Ore 19.00. Siamo finalmente saliti in macchina, pronti a partire. Luca, scuotendo rassegnato la testa: “Il ritardo scorre potente nella nostra famiglia!”. Stiamo andando a Monza, a casa dei miei, per festeggiare il suo compleanno. All’ora di pranzo, seduti a tavola tutti insieme, aveva chiesto a me e alle ragazze se avessimo impegni pomeridiani (leggi: parrucchiera, estetista, centro commerciale, ecc). Data la risposta negativa da parte di tutte e tre, si era deciso che saremmo usciti di casa alle 18.00, così da arrivare a Monza presto e godersi in pace l’aperitivo!

Ore 20.30. Abbiamo appena finito di abbuffarci di patatine, noccioline, pistacchi … in generale di tutte le “porcherie” in grado di rovinare l’appetito di qualunque essere umano normale. Mamma ha messo il timballo in forno e saremo pronti per cena fra una ventina di minuti.

Mamma: “Oh Tesoro, ti ho comprato diverse pentole nuove! All’Esselunga c’era una bella offerta e mi pareva di ricordare che la tua batteria fosse messa maluccio. Così ti ho preso quattro padelle e tre casseruole”. Il bello di avere un fratello maschio, single e residente dall’altra parte del mondo è godersi queste attenzioni da parte di mamma! Tutta pimpante mi alzo e la seguo in cucina. Il mio solo cruccio al momento è: come diavolo farò a liberarmi delle pentole vecchie? In quale dannatissimo bidone della raccolta differenziata andranno buttate?! Intanto Lei sta già aprendo tutte le ante della cucina. Mamma: “Ma dove diavolo le ho posate?. Devo averle messe via con la scala, sui ripiani più alti”.

Mentre gli altri restano tranquilli a chiacchierare, viene convocata Nikita. Escludendo Luca, è ormai la più alta del nucleo familiare e in queste occasioni viene biecamente sfruttata. Niky arriva. Sale su una sedia e inizia la ricerca del pentolame nei meandri delle ante più alte della cucina. Osservare Niky di schiena in una posizione del genere mi turba ogni volta. La ragazza non ha nulla da invidiare ad alcuna modella da passerella. Dunque, dal momento che le voglio bene come ad una figlia, ogni volta che la guardo mi inorgoglisco. Dall’altro lato sono perfettamente consapevole che Niky, e le altre poche fortunate simili a lei, sono il motivo per cui le comuni mortali come me passano la loro vita a dieta e corrono 12 Km al giorno alle 5.00 del mattino.

Dopo un’attenta analisi, Niky decreta che nella cucina di mia madre non c’è alcuna traccia delle pentole nuove. Tutte e tre allora ci spostiamo in studio per continuare la ricerca. Sotto gli occhi basiti di papà, di Luca ed Elisa dalle ante più alte della libreria chiusa, Niky estrae nell’ordine: una cabin bag ancora incellofanata, 12 cartoni di latte a lunga conservazione scaduti da un pezzo (“li avevo comprati quando le bambine venivano a passare qui da me almeno un fine settimana al mese” … più o meno in quinta elementare), due paia di scarpe mai usate, riposte nelle loro scatole (“Ma queste di chi sono? Chi le ha comprate?”) e svariati quaderni di mio fratello Stefano, risalenti all’epoca in cui frequentava la primina (“Che dici glieli spedisco a Singapore?”).

Dallo studio passiamo alla vecchia camera da letto di Stefano. Dal momento che non vive più qui da almeno 15 anni il suo armadio dovrebbe essere vuoto. Invece è pieno come un uovo! Niky stavolta trova quattro coperte in pile con svariati soggetti canini mai utilizzate (“Perché mai avrò scelto dei cani?”), la collezione completa di musicassette “Il meglio degli anni ‘60” che ascoltavamo tornando dal mare negli anni ’80 (“Oh, che bello! Pensavo di averle buttate! Pensi che Luca possa trovarmi in internet un registratore con cui ascoltarle?”), svariate confezioni di boxer della linea Jeeg Robot (“E’ un peccato che tu non abbia fatto anche un maschio”) e almeno quattro tastiere per PC che, ad occhio e croce, risalgono all’epoca del commodore ’64 (“Pensi che vi possano servire come ricambi?”).

Nuovo giro, nuova corsa e siamo nella mia vecchi stanza. Questa è la camera che ha usato Elisa da bambina: nell’armadio alto ci sono ancora almeno 6 pacchi di pannolini Lines e tutti i miei diari del Liceo (“Ho pensato che prima o poi li avresti voluti portare da te”).

Nell’armadio guardaroba di mia madre, nel disimpegno del corridoio, c’è biancheria sufficiente per almeno altri quattro corredi, peccato che le fantasie siano tutte anni ’70.

Manca solo la camera da letto dei miei genitori “No lì, non le ho posate di sicuro: l’armadio basta a mala pena per me e papà”: un quattro stagioni alto due metri, per due pensionati?! “Vuoi vedere che le ho messe in soffitta?” Niky mi guarda con gli occhi sbarrati! Dalla cucina però arriva il trillo del forno: è ora di mettere a tavola il timballo! Della ricerca in soffitta si occuperà la donna delle pulizie … ha tutto il mio sostegno e la mia comprensione!

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