recensioni

GLENN COOPER “UN NUOVO PAPA”

GLENN COOPER

Glenn Cooper è nato nel 1953 a White Plains, cittadina dello stato di New York. Nel 1974 si è laureato in archeologia ad Harvard e, quattro anni dopo, anche in medicina alla Tufts University. Dal ’78 all’85 ha esercitato come medico per diverse associazioni dedite agli aiuti internazionali. Dopo di che si è concentrato sulle biotecnologie, ottenendo assai in fretta il ruolo di CEO per svariate aziende impegnate nel settore. Ha iniziato a scrivere negli anni ’90, soprattutto sceneggiature (che però non hanno avuto alcun seguito), ed ha pubblicato il suo primo libro nel 2009, diventando un autore di fama mondiale.

LA PRODUZIONE

Da quando si è dedicato ai romanzi Cooper è stato assai prolifico.

Ha raggiunto il successo con la tetralogia della Biblioteca dei morti, costituita da “La biblioteca dei morti”, “Il libro delle anime”, “Il tempo della verità” ed “I custodi della biblioteca”, una serie veramente originale che ho divorato.

Al contrario mi ha molto delusa “Dannati”, al punto che non ho letto gli altri due romanzi della trilogia, “La porta delle tenebre” e “L’invasione delle tenebre”.

Nel 2016 ha dato il via ad una nuova serie con protagonista Cal Donovan che, a tutto il 2023, è costituita da quattro titoli: “Il segno della croce” del 2016, “Il debito” del 2017, “I figli di Dio” del 2018 ed “Il sigillo del cielo” dell’estate 2019.

Mi sono piaciuti anche tutti i suoi thriller stand alone: “La mappa del destino”, “Il marchio del diavolo”, “L’ultimo giorno”, “Il calice della vita” ed “Il tempo del diavolo”.

“Clean (Tabula rasa)”, uscito in piena emergenza coronavirus ma scritto in realtà ben prima che sorgesse il problema del covid, può essere considerato una via di mezzo fra un thriller ed un romanzo d’avventura e non rientra molto nelle mie corde.

“Un nuovo papa” è l’ultima fatica dell’autore ed è uscito nell’estate 2023.

UN NUOVO PAPA

Giorni nostri, in Vaticano è in corso il Conclave per l’elezione di un nuovo Papa. I due candidati più gettonati sono Speranza, italiano, rigido e tradizionalista, e Moreno, colombiano e riformista. Da giorni ormai però i fedeli non vedono altro che fumate nere: non si riesce a raggiungere la maggioranza qualificata, nonostante Speranza stia facendo di tutto per portare acqua al suo mulino. E, come si suol dire, fra i due litiganti … alla fine viene scelto, del tutto inaspettatamente, il Cardinale inglese Anthony Budd, decisamente più giovane della media dei colleghi, liberale e pressoché disinteressato a salire al soglio pontificio.

Nonostante i dubbi iniziali sul fatto di meritare una tale onore, Budd accetta la nomina e diventa Papa con il nome di Innocenzo XIV. Sua intenzione è quella di portare avanti numerose riforme dottrinali, rendendo partecipi sia i conservatori che i liberali, in modo da coinvolgere tutti in un processo di trasformazione necessario per risanare la Curia da atteggiamenti spesso oscuri e al limite della liceità, nonché per riavvicinarla al mondo reale ed alla missione pastorale.

Innocenzo però nasconde da sempre un segreto: fin da bambino sente di essere nato nel corpo sbagliato, di avere un problema di genere! Quando, già nei primi giorni di pontificato, rischia proprio per questo di essere ricattato, decide di venire allo scoperto e rilascia un’intervista che scuote il mondo intero e soprattutto, ovviamente, la comunità cristiana.

Dal momento della rivelazione il Papa sarà osteggiato da più parti e numerose forze agiranno contro di lui, apertamente e non, nel tentativo di fargli abbandonare il soglio. Innocenzo riuscirà a resistere o finirà con il soccombere?

GIUDIZIO

Fare il sunto de “Un nuovo Papa” non è stato semplice. Infatti si tratta di un romanzo con un intreccio molto limitato in termini di avvenimenti e di sviluppo della trama. E’, piuttosto, una storia intima, tutta basata sulle riflessioni del protagonista principale, che, anche attraverso lunghi flash-back, si racconta e si spiega al lettore. Rispetto alla produzione precedente di Cooper dunque è un racconto insolito, sorprendente per i fan. Io l’ho comunque trovato molto interessante e niente affatto noioso. La sola pecca è la conclusione, decisamente frettolosa (e la corsa finale è un vizio che avevo già riscontrato in altri libri di questo autore). Consigliato.

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