recensioni

Angela Marsons “Una morte perfetta (la quarta indagine della detective Stone)”

ANGELA MARSONS

Angela Marsons è una scrittrice inglese di mezza età. Vive con la compagna, un labrador ed un pappagallo nella Black Country, una regione dell’Inghilterra centrale connotata da miniere e centri siderurgici.
Ha scritto per anni ma è rimasta a lungo ignorata dagli editori e si è dovuta accontentare delle auto pubblicazioni. Tuttavia, anche grazie al costante sostegno della compagna, non ha mai gettato la spugna e alla fine la sua tenacia è stata premiata: il suo romanzo d’esordio, “Urla nel silenzio”, ha scalato tutte le classifiche internazionali e, nella versione digitale, ha venduto quasi quanto “La ragazza del treno”. Anche il secondo ed il terzo libro (rispettivamente “Il gioco del male” e “La ragazza scomparsa”) sono piaciuti moltissimo ed il quarto volume della serie, “Una morte perfetta”, dell’autunno 2018, si appresta a fare lo stesso. Tutti i romanzi sono incentrati sul personaggio della detective Kim Stone ma sono comunque autoconclusivi.

UNA MORTE PERFETTA (LA QUARTA INDAGINE DELLA DETECTIVE STONE)

Vista la chiusura pienamente positiva di un caso relativo allo sfruttamento della prostituzione minorile, la detective Stone e la sua squadra vengono selezionati per frequentare un seminario d’approfondimento sulle tecniche d’analisi di una scena del crimine. I quattro poliziotti si recano quindi al laboratorio di Westerley, detto anche “fabbrica dei corpi”, dove scienziati di prim’ordine studiano l’effetto che gli agenti atmosferici e gli insetti esercitano su cadaveri in diverse condizioni di disfacimento.
Durante il giro conoscitivo tuttavia, la squadra si imbatte in un cadavere “vivo”, cioè non appartenente al laboratorio. Si tratta di una donna di circa trent’anni, che non presenta tracce di violenza sessuale ma che ha strane tracce di legatura sul corpo e la bocca piena di terra. La detective Stone ed i suoi ragazzi si danno immediatamente da fare per identificare la vittima ed individuare qualche pista utile e in poco tempo si profila l’ipotesi di un serial killer. Inizia dunque una lotta contro il tempo per fermare l’omicida prima che colpisca di nuovo.
Contemporaneamente, a causa di un accordo fra la poliziotta e la giornalista Tracy Frost, la Stone si impegna anche su un cold case di qualche anno prima e inoltre si trova a dover gestire una situazione delicata anche sul piano personale, data la presenza sulla prima scena del crimine del dottor Daniel Bate.

GIUDIZIO

Rispetto ai romanzi precedenti, tutti ambientati nella vasta Black Country, la nuova avventura della detective Stone si svolge in un contesto più ristretto ed assai originale: la fabbrica dei corpi, un’ampia ex fattoria che di per sé potrebbe anche risultare bella e rilassante se non fosse per gli esperimenti che vi hanno luogo. Il ritmo della narrazione è serrato ma l’autrice comunque si sofferma sulla psicologia della detective Stone, la cui sensibilità attuale non può prescindere dal tragico passato di bambina abusata ed abbandonata. Gli sviluppi nella vita privata di Kim e gli scambi fra lei ed il resto della squadra danno la possibilità al lettore di apprezzare ogni volta di più la complessità e l’incredibile sensibilità di questa donna veramente straordinaria. Ma la bravura della Marsons si riscontra anche e soprattutto nella sua capacità di trascinare il lettore direttamente “nella mente del serial killer”, al punto che in alcuni momenti si finisce quasi con il prenderne le difese. Va sottolineato inoltre come nei dialoghi sia sempre più presente una certa ironia utilissima per stemperare la tensione e decisamente piacevole.
In conclusione quindi il nuovo romanzo della Marsons non delude e conferma il suo essere la nuova regina del thriller poliziesco (posizione a lungo detenuta da Patricia Cornwell).

 

Una morte perfetta

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