recensioni

STEFANIA BERTOLA “VENTO DA EST”

STEFANIA BERTOLA

Stefania Bertola è nata a San Mauro Torinese nel 1952. La sua attività lavorativa è assai articolata: è traduttrice (per esempio si è occupata dei libri di Philip Roth), autrice radiofonica (ha realizzato “Titanic(a)” e “Clic” per Rai Radio 2 e “La Bomba” per Radio Deejay), sceneggiatrice (“I Cesaroni” ed “Elisa di Rivombrosa”) e scrittrice.

Ha pubblicato due saggi, una collana di racconti, un libro per ragazzi, il young adult “Solo Flora” e numerosi chick lit, cioè dei romance fortemente umoristici, con protagoniste donne forti e con un’attiva vita professionale. Ho letto tutti i suoi romanzi, tranne il primissimo, del 1989, “Luna di Luxor” e, eccezion fatta per “Romanzo rosa” del 2012 che proprio non mi è piaciuto, li consiglio tutti.

VENTO DA EST

Torino, giorni nostri. Brigida è una bella trentenne della piccola borghesia torinese. Dopo la laurea in Filosofia ha sempre vissuto di lavoretti (dogsitter, barista, babysitter, donna delle pulizie), in parte perché con una laurea umanistica le opzioni impiegatizie oggi come oggi non abbondano di certo, in parte perché caratterialmente il precariato le si addice, come dimostra anche la sua situazione sentimentale, piena di relazioni a breve termine, fatta eccezione per un solido gruppetto di amici storici.

Quando, tramite una cliente, il ricco Damiano Galanti, le chiede di occuparsi per tre mesi del suo elegante appartamento (comprensivo di terrazzo piantumato e di due gatti), Brigida coglie al volo l’occasione, convinta che si tratti di un’entrata aggiuntiva da minimo sforzo e massimo rendimento. Purtroppo però le cose non andranno così: la bella custode infatti entrerà nell’appartamento e nella vita del sig. Galanti a gamba tesa e fin dall’inizio si caccerà in un mare di guai che finiranno con lo sconvolgere la sua vita e quella di chi le sta intorno.

GIUDIZIO

Il nuovo romanzo della Bertola ha uno stile scorrevole, dialoghi brillanti, qualche battuta davvero divertente, belle descrizioni, personaggi a 360 gradi e un intreccio abbastanza originale. Siamo però molto lontani dal livello di altri libri della brava autrice (per il passato magari “Aspirapolvere di stelle”, fra quelli più recenti “Divino amore”). Manca la verve, la costante vena ironica, il gusto per l’equivoco esilarante. Una lettura piacevole ma nulla di più. Resto in attesa di un sequel di “Via delle Magnolie 11”…

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