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“Annimali fantastici e dove trovarli”: il film

DALLO PSEUDOBIBLIUM AL FILM

“Animali fantastici e dove trovarli” nasce come pseudobiblium, cioè un libro mai realmente scritto ma citato come vero, come tutti i testi scolastici adottati ad Hogwarts.

Nel 2001 la Rowling, per beneficenza (a sostegno di “Comic Relief”), ha però effettivamente pubblicato il libro che risulta avere tutte le caratteristiche tipiche di un manuale (sempre per beneficenza ha anche realizzato “Il Quidditch attraverso i secoli” e “Le fiabe di Beda il Bardo”). (Personalmente non ho letto alcuno di questi testi: io leggo romanzi, ho bisogno di una trama sufficientemente articolata che preveda un inizio, uno sviluppo ed una conclusione.)

Nel 2013 la Warner Bros Pictures annunciò che, partendo da quanto descritto nel manuale “Animali Fantastici”, la Rowling avrebbe creato delle sceneggiature e sarebbero stati realizzati tre film, in seguito diventati cinque.

Le nuove storie non sarebbero state né prequel né sequel di Harry Potter ma avrebbero descritto le avventure dal magizoologo Newt, già autore del famoso manuale e vissuto circa settanta anni prima di Harry.

Il primo film della nuova saga è uscito a novembre del 2016 ed io mi sono immediatamente precipitata a vederlo. Non immaginate neppure la mia delusione quando, a gennaio del 2017, ho scoperto che era appena stata pubblicata la sceneggiatura originale (come in effetti era già avvenuto per lo spettacolo teatrale “Harry Potter e la maledizione dell’erede”)! Perché delusione? Perché un altro dei miei limiti è l’impossibilità di leggere qualcosa di cui ho già visto la trasposizione cinematografica!

Dunque, per questa volta, invece che la recensione di un libro farò la recensione di un film, consigliando però vivamente a tutti i fan del mondo magico che non avessero ancora visto la versione cinematografica (ammesso che ce ne siano) di godersi prima lo screenplay originale.

LA TRAMA

Nel 1926 il magizoologo Newt Scamander sbarca a New York, prima tappa di un viaggio che dovrebbe portarlo nelle pianure dell’America Settentrionale dove ha intenzione di restituire la libertà ad una creatura magica, Frank, che,  al momento sta, insieme a numerosissimi altri animali fantastici (quelli presentati nel manuale originario), nella valigia di Scamander, tipico esempio di “incantesimo di ingrandimento irriconoscibile” (vedi già le tende al torneo di Quidditch).

La situazione del mondo magico all’inizio degli anni ’20 è assai delicata: in Europa il potentissimo mago oscuro Grindelwald sparge il terrore fra maghi e babbani e a New York da tempo si verificano gravi incidenti senz’altro riconducibili ad un qualche animale fantastico ma che ricordano molto quanto sta accadendo nel Vecchio Continente. Così, da un lato, il movimento estremista dei Secondi Salemiani, capeggiati da Mary Lou Barebone, da sempre impegnato a scovare e distruggere tutti i maghi e le streghe presenti in America, è particolarmente accanito; dall’altro, il Macusa (Magico Congresso degli Stati Uniti d’America, presieduto da Seraphina Picquery, coadiuvata dall’Auror Percival Graves) vuole tenere il mondo magico il più possibile nascosto e separato (tanto che i matrimoni misti con i No-Mag sono vietati).

Proprio durante un comizio di Mary Barebone, uno snaso, una creatura magica attratta dai metalli preziosi, riesce a fuggire dalla valigia magica di Newt. Il magizoologo si mette subito in cerca dell’animale ma finisce con il coinvolgere anche il No-Mag Jacob Kowalsky, e le sorelle Goldstein, la ex Auror Tina e la legilimens Queenie.

Mentre i quattro diventano amici e imparano a fidarsi l’uno degli altri, gli attacchi in città peggiorano e alla fine saranno proprio i Nostri a svelare la reale natura del pericolo e ad arginarlo.

IL MIO GIUDIZIO

Il cast è di altissimo livello: Eddie Redmayne nel ruolo di Newt riconferma la sua bravura, Dan Fogler è uno Jacob esilarante, Alison Sudol crea una Queenie svampita ed adorabile, Colin Farrell/Percival Graves è intrigante e misterioso. Sinceramente, fra i personaggi principali, quello che ho apprezzato meno è stata Tina, che Katherine Waterston rende piuttosto antipatica. Anche le figure secondarie risultano credibilissime, soprattutto Ezra Miller nel ruolo di Credence Barebone. Gli attori interagiscono fra loro alla perfezione e l’affiatamento è evidente. Certo avere a che fare prevalentemente con un gruppo di adulti toglie un poco di fascino a questa nuova saga ma immagino che questo fosse un limite insuperabile volendone fare un progetto del tutto autonomo rispetto al precedente.

L’intreccio è validissimo: articolato ma non incomprensibile, una via di mezzo fra la linearità dei primissimi Harry Potter e la notevole complessità de “I doni della morte”.

I dialoghi sono brillanti. Gli animali, che fanno comunque da contorno all’intera vicenda, appunto fantastici e resi con effetti speciali impareggiabili.

Le tematiche di fondo, cioè il rifiuto e la paura del diverso e le conseguenze negative che possono derivare dall’isolamento e dall’emarginazione, sono sentite ed evidenti senza mai diventare pedanti.

Il film mi è molto piaciuto e sono convinta che, come già avvenuto per Harry Potter, la nuova saga sarà tutta in crescendo, un nuovo straordinario pilastro del genere Fantasy.animali-fantastici

 

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