recensioni

GLENN COOPER “CLEAN (TABULA RASA)”

GLENN COOPER

Glenn Cooper è nato nel 1953 a White Plains, cittadina dello stato di New York. Nel 1974 si è laureato in archeologia ad Harvard e, quattro anni dopo, anche in medicina alla Tufts University. Dal ’78 all’85 ha esercitato come medico per diverse associazioni dedite agli aiuti internazionali. Dopo di che si è concentrato sulle biotecnologie, ottenendo assai in fretta il ruolo di CEO per diverse aziende impegnate nel settore. Ha iniziato a scrivere negli anni ’90, soprattutto sceneggiature (che però non hanno avuto alcun seguito), ed ha pubblicato il suo primo libro nel 2009 diventando un autore di fama mondiale.

LA PRODUZIONE

Da quando si è dedicato ai romanzi Cooper è stato assai prolifico. Ha raggiunto il successo con la tetralogia della Biblioteca dei morti, costituita da “La biblioteca dei morti”, “Il libro delle anime”, “Il tempo della verità” ed “I custodi della biblioteca”, una serie veramente originale che ho divorato. Al contrario mi ha molto delusa “Dannati”, al punto che non ho letto gli altri due romanzi della trilogia, “La porta delle tenebre” e “L’invasione delle tenebre”. Nel 2016 ha dato il via ad una nuova serie con protagonista Cal Donovan che, a tutto il 2019, è costituita da quattro titoli: “Il segno della croce” del 2016, “Il debito” del 2017, “I figli di Dio” del 2018 ed “Il sigillo del cielo” dell’estate 2019. Mi sono piaciuti anche tutti i suoi romanzi singoli: “La mappa del destino”, “Il marchio del diavolo”, “L’ultimo giorno”, “Il calice della vita” ed il recentissimo “Clean (Tabula rasa)” uscito in piena emergenza coronavirus ma scritto in realtà ben prima che sorgesse il problema del covid.

CLEAN (TABULA RASA)

Negli Stati Uniti un gruppo di affermati medici-ricercatori sta testando un nuovo farmaco che promette una svolta significativa nella cura del morbo di Alzheimer. La prima fase della sperimentazione è affidata al dottor Steadman che, per velocizzare le tempistiche, decide però di sorvolare su alcune delle misure di sicurezza imposte dalla FDA. La sua superficialità e l’errore in buona fede di un’infermiera e di un parente della paziente zero portano ad una catastrofe globale. Un nuovo virus a diffusione aerea in grado di cancellare la memoria si diffonde in tutto il mondo. Dimentica di tutte le regole relative alla convivenza civile, l’umanità in pochissimo tempo regredisce ad uno stadio quasi animalesco.

Solo il 20% della popolazione è immune al virus e fra i pochi fortunati ci sono anche i dottori Jamie Abbott e Mandy Alexander, già amanti e coinvolti nella creazione del farmaco contro l’Alzheimer. Ma Abbott si trova a Indianapolis, la Alexander a Boston e hanno necessità di lavorare insieme in un solo laboratorio per poter creare una cura efficace. Il viaggio per ritrovarsi sarà un calvario da 1400 km, una corsa contro il tempo dall’esito terribilmente incerto.

GIUDIZIO

Il nuovo libro di Cooper è certamente ben scritto, presenta personaggi tridimensionali ed un ritmo narrativo serrato.

Alcuni critici ne sono rimasti tanto entusiasti da definirlo profetico in relazione al Covid 19. Trovo che la definizione sia decisamente inappropriata. E’ vero che l’autore ha scritto il libro ben prima dell’attuale emergenza sanitaria (è stato l’editore, per motivi sconosciuti, a posticiparne l’uscita, cogliendo poi la palla al balzo e pubblicandolo durante l’estate 2020), tuttavia, se paragonato a intuizioni davvero visionarie, quali quelle di Jules Verne o ad “Andromeda” di Michael Crichton, relativo proprio ad un’ipotetica pandemia e pubblicato nel 1969, la storia raccontata da Cooper (laureato in medicina e ben consapevole di realtà quali l’ebola e la sars) appare decisamente meno geniale.

Sorvolando dunque su questi commenti eccessivamente entusiastici, devo dire che, a mio parere, il maggior limite del libro, sta nella natura stessa dell’intreccio. Il risvolto di copertina lo presenta come un medical thriller. In realtà però solo i primi capitoli del racconto si concentrano davvero sul perché nasca il virus e su come si sviluppi e si diffonda. Dopo di che la storia si concentra esclusivamente sul viaggio da Indianapolis a Boston e si riduce a nulla più che un romanzo d’avventura. In questo modo il lettore resta spiazzato e perfino deluso se non amante del genere. La pubblicità ingannevole è sempre controproducente, soprattutto in ambito letterario. Attenzione.

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