recensioni

Alessandra Carnevali “Il giallo di villa Ravelli”

ALESSANDRA CARNEVALI

Alessandra Carnevali è nata a Orvieto. Si è laureata in lingue ed ha anche preso il diploma di autrice di testi musicali presso il CET di Mogol. Terminati gli studi, si è sempre dedicata a musica e scrittura: nel 2002 ha partecipato come autrice al Festival di Sanremo (“All’infinito” eseguito da Andrea Febo), dal 2005 gestisce un blog sulla musica italiana e dal 2007 è blogger accreditata del Festival.
Nel 2016 ha pubblicato con la Newton Compton “Uno strano caso per il commissario Calligaris”, con cui ha vinto il premio “Ilmioesordio”, e nel 20017 è uscito il secondo volume della serie (una trilogia) “Il giallo di Villa Ravelli”.

IL GIALLO DI VILLA RAVELLI (2° di 3)

La Calligaris ha appena chiuso il caso de “La rosa e l’ortica” quando, in tardissima serata, alla stazione di polizia, si presenta Antonia Ravelli che, stravolta, denuncia il suicidio della sorella Silvia.
L’ispettrice si reca a Villa Ravelli per il sopralluogo di rito e giunge in fretta alla conclusione che non si tratta di un banale suicidio ma, più probabilmente, di un omicidio. Nel giro di poche ore si delineano diverse piste: da un lato c’è il problema dell’eredità della morta che vede coinvolti la sorella Antonia, il di lei fidanzato, il figlio adottivo di Silvia ed un notaio della zona; dall’altra Silvia era una ludopatica e il suo vizio l’aveva messa in contatto con diversi individui davvero poco raccomandabili.
Sullo sfondo della solita Rivorosso, con i suoi particolarissimi abitanti, e con l’aiuto dei suoi collaboratori, Adalgisa arriverà a scoprire una verità davvero macchinosa e, sul piano personale, supererà definitivamente la cotta adolescenziale per il medico legale a favore del nuovo pubblico ministero, meno bello del primo ma decisamente più alla sua portata.

GIUDIZIO

Tanto era stata lenta la partenza delle indagini nel primo romanzo, altrettanto rapidamente questo secondo volume ci sorprende subito con un cadavere: è proprio come se la Carnevali stesse portando avanti una sola lunga storia, in modo quasi cinematografico. Rivorosso qui non è più protagonista ma sfondo ancorché vivo e vibrante. Tutti i personaggi coinvolti, dai più ai meno presenti e rilevanti, sono delineati alla perfezione con uno stile arguto ed ironico, infarcito di espressioni dialettali, che fa sorridere. L’intreccio è ben costruito, coinvolgente e conduce il lettore, passo dopo passo, ad un finale stavolta davvero sorprendente ed inaspettato. Anche questo secondo volume ricorda non poco i gialli della Christie ed attesta come l’autrice stia mano a mano crescendo. Già non vedo l’ora della prossima storia e mi auguro che la Carnevali cambi idea e non si limiti solo ad una trilogia.

il giallo di villa Ravelli

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