recensioni

CRISTINA CASSAR SCALIA “LA CARROZZA DELLA SANTA (LA SESTA INDAGINE DEL VICEQUESTORE VANINA GUARRASI)”

CRISTINA CASSAR SCALIA

Cristina Cassar Scalia, classe 1977, è originaria di Noto. Si è laureata in oftalmologia e oggi vive e lavora a Catania.

Ha pubblicato due romanzi sentimentali: “La seconda estate”, del 2014, e “Le stanze dello scirocco” del 2015.

Nel 2018 ha cambiato genere ed ha esordito con il giallo “Sabbia nera (La prima indagine del vicequestore Vanina Guarrasi)”. Il nuovo libro è piaciuto moltissimo sia al pubblico che alla critica, tanto che ne sono già stati opzionati i diritti per cinema e tv e che l’autrice ha deciso di usarlo come incipit per una vera e propria serie che continua con il racconto “Filinona di fine estate” e poi con i romanzi “La logica della Lampara”, “La Salita dei Saponari”, “L’uomo del porto”, “Il talento del cappellano” e “La carrozza della Santa”.

LE INDAGINI DEL VICEQUESTORE VANINA GUARRASI

Giovanna Guarrasi, detta Vanina, è una bella donna poco meno che quarantenne, fumatrice, elegante senza essere appariscente, amante della buona tavola e con una vera e propria fissazione per i vecchi film ambientati in Sicilia.

Avendo assistito, da adolescente, all’esecuzione del padre, impegnato in prima linea contro la mafia, si è laureata in legge, ha vinto il concorso in polizia, ha salito rapidamente la scala gerarchica, è entrata nella mobile di Palermo, sezione crimine organizzato, ed ha fatto condannare il mandante dell’omicidio paterno. Dopo di che ha avuto una relazione intensa con uno dei giudici dell’antimafia, l’ha salvato da un agguato, quindi, terrorizzata all’idea di passare il resto della vita in costante tensione per il rischio di una nuova grave perdita personale, ha lasciato la Sicilia, il fidanzato, madre, patrigno e sorellastra, ed ha trascorso tre anni in forza alla polizia di Milano. Infine è tornata al sud, come vicequestore della mobile di Catania, sezione delitti contro la persona.

Nonostante il suo essere palermitana fino al midollo, in poco tempo Vanina ha imparato ad apprezzare Catania, con la sua intensa vita notturna, il suo particolare dialetto, le sue albe sul mare e la sua realtà di grande paese multi etnico. Ha affittato un rustico ristrutturato in un borgo poco fuori città, giusto alle pendici dell’Etna. La sua vicina, nonché padrona di casa, è un’anziana donna che l’ha presa in simpatia e la vizia alla stregua di una nonna, con piatti prelibati ed altre mille piccole attenzioni. La sua migliore amica è Giulia, single, piena di vita e dispensatrice di buon umore.

In ufficio la poliziotta ha un ottimo rapporto con il suo diretto superiore, Tito Macchia, un gigante gentile ma anche molto professionale, ed è fortemente legata al medico legale, Adriano Calì, omosessuale di bell’aspetto, sempre elegantissimo e da anni ormai accasato con Luca, noto giornalista. Fra i sottoposti la vicequestore può contare sul sovraintendete Spanò, suo braccio destro, divorziato da poco e dedito esclusivamente al lavoro, con cui ormai si intende anche solo attraverso lo sguardo. Poi ci sono i sovraintendi Fragapane e Nunnari e la bella ispettrice di origine bresciana Marta Bonazzoli, ancora in difficoltà con orari, usi ed espressioni sicule. Inoltre, fin dal suo primo caso a Catania, Vanina fa affidamento sul commissario in pensione Biagio Patanè, una vera e propria cassa di risonanza per tutte le riflessioni, investigative e private, dell’acuta e complessa poliziotta. I soli con cui Vanina non è in sintonia sono il pedante e burbero pm Vassalli ed il capo della scientifica, che la mal tollera e tende a metterle il bastone fra le ruote.

LA CARROZZA DELLA SANTA

Catania, 6 Febbraio: dopo tre giorni di celebrazioni, religiose e non, la festa di Sant’Agata è finalmente giunta a termine. Due studentesse francesi si accorgono che davanti al Palazzo dell’Elefante, il Municipio, la Carrozza detta del Senato è stata lasciata momentaneamente incustodita e la aprono per osservarla più da vicino ma vi scoprono il cadavere di un uomo. Si tratta di Vasco Nocera, settantenne molto noto in città data la notevole fortuna economica, messa insieme dal padre immobiliarista a partire dalla fine della seconda guerra mondiale.

Vanina e la sua squadra, Patanè compreso, si attivano immediatamente con interrogatori ed intercettazioni e gli investigatori scoprono in fretta una relazione che coinvolge Vasco, il figlio maggiore Giordano e la giovane e manipolatrice Sergia Vannotta, scomparsa la mattina dell’omicidio. Inizia dunque una caccia all’uomo nei confronti della Vannotta ma la Guarrasi intanto viene richiamata a Palermo per sovraintendere la ricerca del latitante Salvatore Fratta, detto Bazzuca, l’ultimo dei quattro responsabili della morte del padre.

Gestire due casi contemporaneamente non è cosa facile, soprattutto considerato il coinvolgimento emotivo che Vanina ha con l’antimafia del capoluogo siciliano. Sarà ancora una volta un’intuizione di Patanè a sbloccare la situazione a Catania e, di nuovo, per risolvere il caso oggi, bisognerà sbrogliare una matassa di ieri.

GIUDIZIO

La Cassar Scalia migliora romanzo dopo romanzo. Questa sesta indagine della Guarrasi ha un intreccio costruito alla perfezione, con un mix perfetto fra passato e presente, fra indagine e vicissitudini personali dei protagonisti. La narrazione magistralmente calibrata, coadiuvata dal lessico scorrevole e dai dialoghi vivaci, a tratti addirittura brillanti, nonché dalle magnifiche descrizioni visive, olfattive e, addirittura, “gustative” fanno sì che il lettore sia coinvolto a 360° dalla prima all’ultima pagina ed al termine del libro la sensazione è quella di fuoriuscire da una dimensione parallela in cui già non si vede l’ora di rientrare. Consigliatissimo.

Facebooktwitterredditpinterestmail

Facebooktwitteryoutubeinstagram

Lascia un commento