recensioni

Pietro Valsecchi “La vendetta” (Sequel di “Prima famiglia”)

PIETRO VALSECCHI
Pietro Valsecchi è nato a Crema nel 1953. La sua attività primaria è quella di produttore: suoi sono “Distretto di Polizia”, “RIS. Delitti imperfetti”, “Ultimo”, “Karol”, “Maria Montessori”, tutti i film di Checco Zalone, ecc. Valsecchi è però anche uno scrittore e, per giunta, decisamente bravo.
LA VENDETTA (SEQUEL DI PRIMA FAMIGLIA: SPOILER RISPETTO AL PRIMO ROMANZO)
L’attentato a Sal è fallito: Frank è riuscito a portare il fratello in ospedale in tempo utile perche i medici lo salvino. Il giovane agente però è ormai disgustato dalla corruzione dilagante all’interno del dipartimento di polizia (corruzione che ha consentito l’attentato contro il fratello) e inizia a pensare ed a cercare altre strade per sgominare la malavita, forte del constante supporto di Lucia, sempre più coinvolta nella battaglia per i diritti civili.
Nina con Angelo è sempre più infelice: è evidente che il marito non la ama e neppure l’attesa di un figlio riesce a cimentare il loro rapporto.
Tony porta avanti il suo sogno di fare cinema ma il suo rapporto ambiguo con Robert comincia a suscitare pettegolezzi.
Mentre le vite dei fratelli procedono, Sal affronta una lunga riabilitazione. Questo periodo di operatività limitata gli consente, come già era avvenuto anni dietro con il carcere, di crescere e valutare con maggior lucidità le mosse successive. Il giovane mafioso stringe i suoi rapporti con Charles Luciano e Meyer Lansky, costruendo le basi di una collaborazione che possa consentirgli, da un lato, di vendicarsi di Di Bella, dall’altro, di accrescere il suo giro d’affari anche al di fuori del traffico d alcolici (tanto più che appare già evidente che il proibizionismo non avrà ancora vita lunga e che il business del futuro sarà la droga, magari anche al di fuori dei confini nazionali). Contemporaneamente la sua influenza sulla vita dei fratelli aumenta notevolmente: loro malgrado e spesso senza neppure esserne del tutto consapevoli, Frank, Nina e Tony finiscono col diventare pedine nel gioco che Sal sta conducendo per tentare la scalata ai vertici della malavita.
GUDIZIO
Il lettore continua a vivere la storia dei Palermo attraverso la sceneggiatura di Tony, espediente questo che consente a Valsecchi una costruzione articolata ma priva di inutili orpelli e troppe descrizioni.
Un piccolo appunto però a questo secondo romanzo della saga occorre farlo: la partenza è piuttosto lenta e servono almeno un paio di capitoli perché le vicende dei Palermo acquistino il solito ritmo incalzante. Inoltre è bene tenere presente che, vista la struttura della saga familiare e la continuità serrata della storia, sarebbe bene leggere primo e secondo libro uno di seguito all’altro, senza frapporre pause.

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