recensioni

Angela Marsons “Le verità sepolte (Le indagini di Kim Stone VI)”

ANGELA MARSONS

Angela Marsons è una scrittrice inglese di mezza età. Vive con la compagna, un labrador ed un pappagallo nella Black Country, una regione dell’Inghilterra centrale connotata da miniere e centri siderurgici.

Ha scritto per anni ma è rimasta a lungo ignorata dagli editori e si è dovuta accontentare delle auto pubblicazioni. Tuttavia, anche grazie al costante sostegno della compagna, non ha mai gettato la spugna e alla fine la sua tenacia è stata premiata: il suo romanzo d’esordio, “Urla nel silenzio”, ha scalato tutte le classifiche internazionali e, nella versione digitale, ha venduto quasi quanto “La ragazza del treno”. Anche secondo, terzo, quarto e quinto libro (rispettivamente “Il gioco del male”, “La ragazza scomparsa”, “Una morte perfetta” e“Linea di sangue”) sono piaciuti moltissimo ed il sesto volume della serie, “Le verità sepolte”, del novembre 2019, si appresta a fare lo stesso. Tutti i romanzi sono incentrati sul personaggio della detective Kim Stone ma sono comunque autoconclusivi.

LE VERITA’ SEPOLTE (LE INDAGINI DI KIM STONE VI)

Durante un’esercitazione della polizia scientifica nella Black Country vengono rinvenute delle ossa umane. Dal momento che la macabra scoperta coinvolge un appezzamento di terreno al confine fra due diverse giurisdizioni, la detective Stone è costretta ad abbandonare temporaneamente la sua squadra per partecipare ad un’indagine congiunta con il gruppo al comando di Tom Travis. La Stone e Travis in passato sono stati amici e colleghi ma, in seguito ad un qualche grave episodio risalente a cinque anni prima, sono ormai ai ferri corti ed il fatto di dover nuovamente lavorare fianco a fianco non piace a nessuno di loro. Trattandosi comunque di validi professionisti, i due investigatori si dedicano immediatamente al caso che vede coinvolte tre vittime e due famiglie, quella dei proprietari e quella degli affittuari del terreno.

Intanto i ragazzi di Kim sono alle prese con un caso di suicidio e con diversi crimini di origine razziale che sembrano diffondersi a macchia d’olio nella regione di loro competenza. Bryant, Dawson e Stacey sono tutti e tre molto colpiti dall’ondata di violenza xenofoba. Stacey in particolare, in quanto donna di colore vittima di bullismo durante l’adolescenza, si fa coinvolgere ben oltre il dovuto, tanto da approfondire alcuni aspetti senza neppure avvertire i colleghi.

Quando, alla fine, le due indagini si intersecano l’una con l’altra, tutti gli investigatori coinvolti devono ingaggiare una vera e propria lotta contro il tempo perché stavolta a rischiare è direttamente uno di loro e intervenire in tempo non sarà facile.

GIUDIZIO

Il nuovo romanzo della Marsons si concentra sul problema del razzismo e, visti i tempi che corrono, qualunque lettore finisce con il sentirsi coinvolto quasi in prima persona. Il ritmo incalzante del racconto, l’immediatezza dello stile e l’abbondanza di dialoghi contribuiscono non poco all’immersione totale nella storia, tanto più che stavolta l’autrice non si sofferma neppure sulle consuete descrizioni della Black Country, data evidentemente ormai per scontata. Resta l’approfondimento psicologico che però si deduce più dalle azioni che non tramite vere e proprie riflessioni. L’intreccio è complesso ma non astruso e la storia si segue facilmente, fianco a fianco con gli investigatori, fatti salvi alcuni flash back relativi alle vittime che,  personalmente, avrei tagliato. Un thriller di alto livello, nel migliore stile Marsons.

 

Le verità sepolte

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